Papa Francesco: udienza, “doverosa una buona politica”, “non tutti i politici sono cattivi”. Serve “amore sociale”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Per costruire una società sana, inclusiva, giusta e pacifica, dobbiamo farlo sopra la roccia del bene comune. Il bene comune è una roccia.  E questo è compito di tutti, non solo di qualche specialista”, perché “ogni cittadino è responsabile del bene comune. E per i cristiani è anche una missione”. Nella parte finale dell’udienza di oggi, il Papa ha lanciato un appello per una “buona politica”, definita “doverosa”. “Come insegna Sant’Ignazio di Loyola, orientare i nostri sforzi quotidiani verso il bene comune è un modo di ricevere e diffondere la gloria di Dio”, ha ricordato Francesco: “Purtroppo, la politica spesso non gode di buona fama”, l’analisi, ma “questo non vuol dire che tutti i politici sono cattivi”, la precisazione a braccio,  “Ma non bisogna rassegnarsi a questa visione negativa, bensì reagire dimostrando con i fatti che è possibile, anzi, doverosa una buona politica, quella che mette al centro la persona umana e il bene comune”, l’appello. “Se voi leggete la storia dell’umanità, troverete tanti politici santi che sono andati su questa strada”, il consiglio fuori testo. Una “buona politica”, per il Papa, “è possibile nella misura in cui ogni cittadino e, in modo particolare, chi assume impegni e incarichi sociali e politici, radica il proprio agire nei principi etici e lo anima con l’amore sociale e con amore politico. I cristiani, in modo particolare i fedeli laici, sono chiamati a dare buona testimonianza di questo e possono farlo grazie alla virtù della carità, coltivandone l’intrinseca dimensione sociale”. “È dunque tempo di accrescere il nostro amore sociale, contribuendo tutti, a partire dalla nostra piccolezza”, l’invito di Francesco, che ha ripetuto due volte il termine “amore sociale”: “Il bene comune richiede la partecipazione di tutti. Se ognuno ci mette del suo, e se nessuno viene lasciato fuori, potremo rigenerare relazioni buone a livello comunitario, nazionale, internazionale e anche in armonia con l’ambiente”. “Così nei nostri gesti, anche quelli più umili, si renderà visibile qualcosa dell’immagine di Dio che portiamo in noi, perché Dio è Trinità, Dio è amore”, ha assicurato il Papa: “questa è la più bella definizione di Dio che è nella Bibbia e ce la dà l’apostolo Giovanni, che tanto amava Gesù. Dio è amore. Con il suo aiuto, possiamo guarire il mondo lavorando tutti insieme per il bene comune. Non solo per il mio bene, per il bene comune di tutti”.

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