Diocesi: Padova, il vescovo Cipolla indica al mondo della scuola “sei parole chiave per il nuovo anno”

“La pandemia che caratterizza questo 2020 con tutte le sue implicazioni, sanitarie, economiche e sociali ci stimoli a rendere ancor più concreto lo spirito di amore e di carità in tutte le sue declinazioni, il compito più alto che il Signore ci affida: solo così potremo vincere il male (anche quello del virus) con il bene al quale Dio costantemente ci chiama”. È l’esortazione con cui il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, conclude il suo messaggio al mondo della scuola.
All’avvio del nuovo anno 2020-21, il vescovo affida a ciascuna componente una parola chiave. Ai genitori è consegnata la parola “collaborazione”, perché ci sia “il pieno riconoscimento del ruolo complementare che essa svolge rispetto alla prioritaria responsabilità educativa che vi compete e, di conseguenza, il superamento della logica della contrapposizione e della mera pretesa”. Agli studenti è dedicata la parola “desiderio”, non solo quello di “una vita normale (della quale la scuola è parte importante)” ma volto a “riallacciare relazioni belle e di tornare a imparare con entusiasmo”. Ai dirigenti è rivolta la parola “coraggio”, un augurio di fronte alle difficolta “a non lasciarvi cadere le braccia, a non tirarvi indietro, a sopportare con i vostri insegnanti le fatiche, raccontando anche i vostri sentimenti e le vostre preoccupazioni; a riconoscere che da soli non potete fare tutto e che la cosa più importante è tentare di lavorare insieme, condividendo obiettivi e difficoltà”. La parola scelta per gli insegnanti è “passione”: “Fate percepire ai vostri alunni che siete lì per loro e che ciò che richiedete anche in modo esigente è perché li stimate e desiderate il loro bene”, l’invito del vescovo. Agli insegnanti di religione, mons. Cipolla chiede di “essere testimoni di comunione nell’ambiente scolastico” e “facilitatori nelle relazioni, costruendo reti di fiducia e di rispetto”. Al personale amministrativo e ausiliario è chiesta “fedeltà” perché “in questo clima di diffusa incertezza e timore, non sarà semplice svolgere il vostro lavoro con accresciuta responsabilità e costanza”. Infine, alle scuole cattoliche e di ispirazione cristiana: rinnovando il mio grazie per la dedizione, l’“invito a profondere particolare impegno nell’aiutare gli alunni a leggere anche la situazione presente con lo sguardo del Vangelo quale chiave interpretativa degli eventi e proposta di impegno per una vita buona e piena”. E alle comunità cristiane di “avere attenzione e cura per la scuola tutta e, in particolare, per le scuole cattoliche, dell’infanzia e non solo”.

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