Lesbo: Oxfam, “6.000 migranti senza riparo nel campo di Moria. È il simbolo del fallimento dell’Europa”

Oltre 6mila migranti rimasti senza un riparo: è questo il primo bilancio dell’incendio che ha completamente distrutto nelle ultime ore il campo di “Moria” a Lesbo, incluse le tende allestite fuori dal campo ufficiale dove in migliaia sopravvivevano fino a ieri in condizioni disumane, privati quasi completamente di qualsiasi servizio essenziale. “La tragedia che si sta consumando a Lesbo è il simbolo del fallimento delle politiche adottate dall’Unione europea e dagli Stati membri nella gestione della crisi migratoria negli ultimi anni – ha dichiarato Paolo Pezzati, policy advisor per le emergenze umanitarie di Oxfam Italia –. Senza ignorare le responsabilità del governo greco, adesso serve un’immediata indagine da parte del Parlamento europeo che accerti le responsabilità delle istituzioni europee e dei suoi Stati membri, che hanno portato alla pessima gestione dei campi sponsorizzati dall’Ue nelle isole greche. In particolare nel campo di Moria, dove fino a ieri, dopo l’esplosione della pandemia da coronavirus, vivevano ammassati più di 12mila uomini, donne e bambini in uno spazio concepito per meno di 3mila persone. Un’indagine che deve riguardare adesso la gestione di tutti gli hotspot creati sulle isole greche, con l’obiettivo di prevenire il ripetersi di tragedie come questa e di garantire finalmente la tutela dei diritti umani dei migranti”.
Di fronte a questa situazione, la Commissione europea ha annunciato questa mattina che l’Ue finanzierà il trasferimento immediato e la sistemazione sulla terraferma dei 400 minori non accompagnati che ancora rimangono sull’isola. “Tutto questo si poteva prevenire, la speranza è che adesso si inneschi un’immediata inversione di rotta – ha aggiunto Spyros-Vlad Oikonomou, del Greek Council for Refugees -. L’annunciato trasferimento di tutti i minori non accompagnati di Moria nella Grecia continentale è un primo passo importante, adesso però è quanto mai urgente un immediato trasferimento di tutti i migranti intrappolati nelle isole greche negli altri Paesi europei”. Un passo che, secondo le due organizzazioni, “potrà essere realizzato solo con una completa assunzione e condivisione di responsabilità da parte di tutti gli Stati membri dell’Unione, Italia inclusa”.

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