Migranti: mons. Mulla (Sud Sudan), “tutto il mondo deve chiedersi come aiutare i migranti e inserirli nella società”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Per me è un ruolo nuovo, cercherò di aiutare il Santo Padre nel suo governo della Chiesa”. Mons. Stephen Ameyu Martin Mulla, arcivescovo di Juba, in Sud Sudan, parla al Sir quasi in punta di piedi della missione che Papa Francesco gli ha affidato, e che verrà sancita dalla berretta cardinalizia che riceverà durante il Concistoro di domani. “Non si tratta di fare cose nuove, ma di fare tutte le cose in modo nuovo”, ci spiega durante l’incontro con alcune delle 21 nuove porpore organizzato in sala stampa vaticana. Il pensiero corre subito al Sinodo ormai imminente sulla sinodalità, che comincerà il 4 ottobre e proseguirà fino al 29 ottobre: “Il mio augurio è che possiamo aiutare la Chiesa a continuare la sua missione, che lo Spirito Santo accompagni tutti i padri e le madri sinodali e ci aiuti ad andare avanti e a rinnovare la Chiesa”. Tra le questioni più urgenti da affrontare, anche per l’Africa, c’è il fenomeno migratorio: “Ogni migrazione è un cammino di esseri umani che cercano rifugio, protezione, una vita migliore”, sottolinea il futuro cardinale. “Tutto il mondo è impegnato in questa questione, tutto il mondo deve chiedersi come aiutare altre persone e inserire nella società”, l’appello di Mulla a proposito di una questione non certamente nuova: “Finché ci sarà l’umanità, ci saranno le migrazioni. Bisogna che le persone siano preparate per ricevere altre persone nelle loro case. Chi è in fuga e arriva da altri continenti deve essere e sentirsi accolto: è importante condividere questo ruolo, altrimenti non potremmo mai aiutare queste persone ad uscire dalle loro sofferenze”.

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