Papa Francesco: udienza, “io mi affido tutti i giorni a San Giuseppe, da 40 anni”. Invita a pregare per “un fratello nostro che soffre”

“Non è una cosa magica, non è una superstizione la devozione ai santi: è parlare con fratello o una sorella che ha condotto una vita santa ed ora è davanti a Dio. E io parlo con questa sorella, questo fratello, e chiedo la sua intercessione per quello di cui ho bisogno”. Lo ha puntualizzato, a braccio, il Papa, che ha concluso la catechesi dell’udienza di oggi “con una preghiera a San Giuseppe alla quale sono particolarmente legato e che recito ogni giorno da più di 40 anni”. “È tratta da un libro delle suore di Gesù e Maria della fine del Settecento”, ha rivelato Francesco: “È molto bella, più che una preghiera è una sfida a questo padre, custode nostro che è San Giuseppe. Sarebbe bello che possiate imparare questa preghiera e ripeterla”. “Glorioso Patriarca San Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà”, recita la preghiera: “Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione. Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere”. “Questo è sfidare San Giuseppe”, ha commentato il Papa: “Io mi affido tutti i giorni a San Giuseppe con questa preghiera, da più di 40 anni”. Poi Francesco ha fatto riferimento ad un episodio successo in Aula Paolo VI: “Abbiamo sentito alcuni minuti fa una persona che gridava, che aveva qualche problema, non so se fisico, psichico o spirituale, ma è un fratello nostro. Vorrei finire pregando per questo fratello che soffre: perché se gridava è perché soffre, ha qualche bisogno”. “Non essere sordi al bisogno di questo fratello”, l’invito ancora a braccio ai fedeli: “Preghiamo la Madonna per lui. Coraggio in questa comunione di questi santi che abbiamo in cielo e in terra: il Signore non ci abbandona”.

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