Tratta: Parolin (Santa Sede), la rete di suore Talitha kum “voce profetica che porterà cambiamenti”

card. Pietro Parolin alla conferenza di Talitha kum

La rete delle religiose contro la tratta Talitha kum è “una voce profetica di cui il mondo ha bisogno”, che “porterà cambiamenti”: “Non dobbiamo distrarci, se qualcuno viene lasciato indietro siamo tutti colpevoli e ci macchiamo di ipocrisia. Non possiamo permetterci di voltare lo sguardo”. Lo ha affermato oggi pomeriggio il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, intervenendo a Roma alla conferenza internazionale per il lancio di una call to action, una chiamata all’azione rivolta a suore, società civile, governi. Il cardinale Parolin ha elogiato questa “incredibile rete di suore cattoliche e grande comunità di collaboratori e amici” impegnata nella protezione delle vittime della tratta nel “restituire dignità a chi l’ha persa”, affrontando al tempo stesso “le cause sistemiche” del fenomeno criminale. Il documento della call to action che viene presentato oggi – ha osservato – è “una chiamata all’azione per tutte le persone di buona volontà, anche per chi appartiene ad altre religioni e per chi ha background culturali diversi”. “Spesso parliamo della voce profetica della Chiesa e del contributo unico che noi popolo di Dio possiamo offrire al mondo – ha detto -, la storia dimostra che queste voci derivano dal nostro rapporto con Dio, dalla spiritualità. Questo dovrebbe costituire la forza e la base di questa chiamata all’azione”. La relazione tra le suore e le donne sopravvissute alla tratta, ha ricordato, è “tra pari, le sorella camminano insieme con le vittime, avendo consapevolezza dei valori profondi che le rendono comunità”.

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