Papa Francesco: ai Paolini, “il Vangelo senza passione non si può vivere”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Il Vangelo senza passione non si può vivere. Il Vangelo di sole parole non va: il Vangelo ti viene dal cuore, la passione…”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, ricevendo oggi in udienza i rappresentanti della Famiglia Paolina, in occasione del 50° anniversario della morte del Beato Giacomo Alberione. L'”intuizione forte e chiara” di don Alberione, ha spiegato Francesco, “è stata la via dell’apostolato, vale a dire il servizio dei fratelli assetati, magari inconsapevolmente, della luce e della gioia del Vangelo. Ed è proprio la passione per il Vangelo a brillare nelle sue innumerevoli iniziative apostoliche”. “Voi siete tutti, a pieno titolo, ‘Paolini’, perché tutti spiritualmente figli e figlie di San Paolo, con un’unica tensione spirituale verso Gesù Cristo, il Maestro, la Via, la Verità e la Vita”, ha ricordato il Papa: “E ciascuna Congregazione e ciascun Istituto Paolino concorre a dare il proprio peculiare contributo al servizio dell’evangelizzazione. La Società San Paolo e le Figlie di San Paolo attraverso l’editoria libraria, periodica, multimediale e digitale. Le Pie Discepole del Divin Maestro attraverso l’apostolato liturgico, sacerdotale ed eucaristico. Le Suore di Gesù Buon Pastore nella pastorale parrocchiale. Le suore dell’Istituto Regina degli Apostoli con l’apostolato vocazionale – ci vuole oggi questo! –. E poi c’è il contributo specifico degli Istituti di vita secolare consacrata: l’Istituto San Gabriele Arcangelo; l’Istituto Maria Santissima Annunziata; l’Istituto Gesù Sacerdote e l’Istituto Santa Famiglia”. “I membri di questi Istituti, come pure i Cooperatori Paolini, servono il Vangelo soprattutto nel dialogo con il mondo contemporaneo – che è un po’ il cardine di tutta la spiritualità paolina –, nel quale, come laici e secolari, sono pienamente inseriti”, ha riassunto Francesco: “È vero che l’evoluzione tecnologica ha condotto tutta la comunità ecclesiale ad assumere gli strumenti moderni della comunicazione come elementi di pastorale ordinaria; tuttavia, è necessaria ancora oggi – anzi, direi sempre di più – la vostra presenza, animata dal carisma proprio e arricchita dall’esperienza di lavoro sul campo. È decisivo, questo”.

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