Tratta: Karam (Religions for peace), “leader religiosi si uniscano perché nessuna donna o bambina sia più vittima”

“Spero che i leader religiosi si uniscano per collaborare e porre fine al fenomeno della tratta”: è l’auspicio lanciato oggi da Azza Karam, segretaria generale di Religions for peace, nel suo intervento alla conferenza internazionale della rete delle religiose anti-tratta Talitha kum, che oggi ha lanciato una call to action, una chiamata all’azione rivolta a suore, Chiesa cattolica, religioni, governi e organizzazioni internazionali. Karam ha rilanciato la “sfida di veder collaborare leader religiosi e politici” e chiesto “più impegno da parte della comunità internazionale”. Rivolgendosi alla religiose di Talitha kum ha detto: “La vostra attività di assistenza è fondamentale e necessaria. Bisogna restituire alle donne la dignità di cui sono state private”.  Perciò ha suggerito di creare “istituzioni multireligiose” perché “nessuna donna o bambina sia più vittima”. “Dobbiamo impegnarci a livello globale perché tutte le comunità religiose siano almeno informate e abbiano strumenti per lavorare insieme – ha detto -, non per sopravvivere ma per fiorire. Non basta mettere fine alla tratta perché avremo il peso di una popolazione ferita, anche qui dobbiamo portare cura”. Suor Patricia Murray, segretaria esecutiva dell’Unione internazionale delle superiore generali, ha concluso l’incontro invitando ad “unire le forze in tutto il mondo per collaborare e testimoniare il fatto che stiamo cercando di affrontare una delle questioni più pressanti a livello internazionale. Siamo chiamate ad essere persone di speranza e ad andare avanti con coraggio”.

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