Coronavirus Covid-19: Inail, nel settore sanitario ripresa dei contagi nell’ultimo quadrimestre, in particolare nel mese di ottobre

In Italia le denunce di contagi sul lavoro da Covid-19 riguardano per il 68,3% dei casi le donne. Il numero delle lavoratrici contagiate supera quello dei lavoratori in tutte le Regioni, a eccezione della Calabria, della Sicilia e della Campania, dove l’incidenza delle donne sul complesso delle infezioni di origine professionale è, rispettivamente, del 48,8%, del 45,8% e del 44,2%. È quanto emerge dalla scheda “I dati sulle denunce da Covid-19 (monitoraggio al 31 ottobre 2021)” diffusa oggi dall’Inail.
L’età media dall’inizio dell’epidemia è di 46 anni per i contagiati di entrambi i sessi e 59 per i deceduti (57 per le donne, 59 per gli uomini). Il 42,5% del totale delle denunce riguarda la classe 50-64 anni. Seguono le fasce 35-49 anni (36,6%), under 35 anni (18,9%) e over 64 anni (2,0%). L’86,5% delle denunce riguarda lavoratori italiani. Il restante 13,5% sono stranieri, concentrati soprattutto tra i lavoratori rumeni (pari al 21,0% dei contagiati stranieri), peruviani (12,6%), albanesi (8,1%), moldavi (4,6%), ecuadoriani (4,1%) e svizzeri (3,9%). Più di nove morti su 10 sono italiani (90,7%), mentre la comunità straniera con più decessi denunciati è quella peruviana (con il 16,4% dei casi mortali dei lavoratori stranieri), seguita da quelle albanese (12,3%) e rumena (8,2%).
La stragrande maggioranza dei contagi e dei decessi (rispettivamente 96,9% e 88,1%) riguarda l’Industria e servizi, con i restanti casi distribuiti nelle gestioni assicurative per Conto dello Stato (amministrazioni centrali dello Stato, scuole e università statali), Agricoltura e Navigazione. Sono poco più di 3mila, in particolare, le infezioni di origine professionale di insegnanti, professori e ricercatori di scuole di ogni ordine e grado e di università statali e private. Il settore della sanità e assistenza sociale – che comprende ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili – è sempre al primo posto tra le attività produttive con il 65,0% delle denunce e il 22,4% dei casi mortali codificati, seguito dall’amministrazione pubblica (attività degli organismi preposti alla sanità, Asl e amministratori regionali, provinciali e comunali), con il 9,1% dei contagi e il 10,4% dei casi mortali. Gli altri settori più colpiti sono il noleggio e servizi di supporto alle imprese (vigilanza, pulizia e call center), il trasporto e magazzinaggio, secondo per numero di decessi con il 12,9% del totale, il manifatturiero che con l’11,8% figura al terzo posto per casi mortali denunciati. Per quanto riguarda il settore della sanità e assistenza sociale, a partire dal febbraio 2021 si sono registrate riduzioni in termini di incidenza ma nell’ultimo quadrimestre le infezioni mostrano segnali di ripresa, in particolare nel mese di ottobre. “Altri comparti produttivi – sottolinea l’Inail – come il trasporto e magazzinaggio e il commercio, nello stesso periodo hanno invece registrato incidenze di contagi professionali in crescita rispetto allo scorso anno”.

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