Assemblea Cei: card. Bassetti, “quella del prete è una solitudine inimmaginabile”. Mons. Russo, “sinodalità fa rima con fraternità”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Anche noi preti abbiamo tantissimi problemi: la nostra è una solitudine inimmaginabile”. Così il card. Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, ha descritto la condizione dei sacerdoti. “Chiunque è ai vertici di un’istituzione sperimenta la solitudine, e anche quella del vescovo talvolta è pesante”, l’analisi del cardinale, che per converso ha elogiato il “clima conviviale” vissuto in questi giorni dai vescovi italiani: “Vedere più di 200 vescovi stare per quattro giorni insieme, condividere tutto, il cibo e gli argomenti, è stata un’esperienza di particolare crescita all’interno della collegialità episcopale”. A fargli eco è stato mons. Erio Castellucci, vicepresidente della Cei, che ha parlato di “esperienza di sinodalità nel quotidiano, ma anche di sinodalità nella riflessione”. “La sinodalità è un tema che può sembrare lontano e poco interessante”, ha argomentato il presule: “In realtà, abbiamo puntato lo sguardo non tanto su di noi, ma verso la società. Se si fa un’esperienza di confronto e di dialogo, succede quello che è successo durante il Concilio Vaticano II: più si riflette sulla Chiesa, più ci si apre al mondo, perché la Chiesa è per il mondo, non per se stessa, e noi vogliamo dare il nostro contributo al mondo di oggi”. Facendo una sintesi dell’Assemblea che si è appena conclusa, mons. Giuseppe Baturi, vicepresidente della Cei, si è soffermato sulla parola partecipazione: “I vescovi – ha detto – hanno espresso nei fatti e con le parole il desiderio di una partecipazione più coinvolgente alle decisioni che si assumono come vescovi, frutto del discernimento comunitario e dell’ascolto reciproco. Credo che anche l’assetto istituzionale possa rispondere a questo desiderio. In uno scenario, come quello italiano, in cui la partecipazione cala drasticamente, il desiderio di partecipazione dei vescovi può essere un elemento profetico di unità e di coinvolgimento per il bene di tutti e nell’interesse di ciascuno”. Di “estroversione” ha parlato mons. Antonino Raspanti, vicepresidente della Cei, che ha citato il prossimo incontro dei vescovi del Mediterraneo, che la Cei sta organizzando a Firenze per febbraio: “Su ispirazione del presidente – ha reso noto Raspanti – ci saranno, sia pure in una convocazione parallela, 100 sindaci convocati dal sindaco di Firenze, Dario Nardella. Sarà l’occasione per interpellare la città e le diverse comunità religiose sui diritti e sui doveri, sul possibile contributo che la comunità cattolica può dare a tutta la città”. L’obiettivo, ha spiegato il vicepresidente della Cei, sulla scia dei “Colloqui sul Mediterraneo” organizzati da Giorgio La Pira, è quello di “incarnare la fraternità possibile, come ci chiede Papa Francesco: una fraternità che si costruisce meglio in una città che in un’entità più grande come quella dello Stato”. “Sinodalità fa rima con fraternità”, ha concluso il segretario generale della Cei, mons. Stefano Russo. “È molto importante il tempo dedicato all’ascolto”, ha proseguito: “Questa è stata un’Assemblea straordinaria non solo per la sua collocazione temporale, ma anche perché legata al cammino sinodale e ai tempi straordinari che stiamo vivendo, con il perdurare della pandemia”.

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