Sicurezza stradale: Cnel, “servono interventi precisi e un monitoraggio attento per attuare il Piano del governo”

“L’ambizioso obiettivo del dimezzamento del numero delle vittime, previsto dal Piano nazionale della sicurezza stradale al 2030 e, ancor più, quello particolarmente sfidante delle ‘zero vittime’ del 2050, come auspicato dalla Commissione europea, richiedono l’esecuzione di interventi precisi e un monitoraggio attento del modo in cui le finalità generali e strategici saranno poi declinate in azioni per le quali sarà opportuno coinvolgere non solo tutti gli attori istituzionali, le Amministrazioni centrali e locali competenti, ma, anche, le parti sociali e le associazioni di rappresentanza degli interessi, attivando le sedi di confronto e analisi quale la Consulta per la sicurezza stradale e la mobilità sostenibile istituita al Cnel”. Lo affermano il presidente del Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro, Tiziano Treu, e il coordinatore della Consulta nazionale per la Sicurezza stradale e la mobilità sostenibile del Cnel, Gian Paolo Gualaccini, quest’ultimo intervenuto ieri in audizione innanzi all’8° Commissione Lavori pubblici del Senato sul Piano nazionale sicurezza stradale (Pnss) 2030.
“L’ultimo rapporto Audimob – ha osservato Gualaccini – ha evidenziato che gli italiani sono tornati a muoversi e nei loro spostamenti post-emergenza Covid sono più attenti alla svolta green. I cittadini amano le e-bike e l’utilizzo crescente dei monopattini elettrici è sotto gli occhi di tutti. Per la mobilità condivisa, il 2020 è stato un anno di luci e ombre”. Secondo il coordinatore della Consulta, “per aumentare i livelli di sicurezza di cui al Pnss 2030, occorre puntare sulla pianificazione della mobilità nei singoli municipi delle grandi città, valorizzando il mobility manager quale figura che conosce le criticità del territorio urbano specifico”. Inoltre, “è necessario puntare sulle campagne di sensibilizzazione e informazione, accanto alle altre azioni previste. La responsabilizzazione, in particolare dei giovani, costituisce la leva fondamentale su cui puntare”. Gualaccini ha anche sottolineato che “occorre un approccio integrato in tema di sicurezza e sostenibilità”. “I divari territoriali si tramutano in divari sull’incidentalità, come emerge dall’analisi del Pnss 2030. In territori più poveri le auto sono vecchie e tecnologicamente meno sicure”, ha concluso il coordinatore della Consulta.

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