Azione Cattolica: evento per i 30 anni del Forum internazionale. 34 i Paesi aderenti, 35 gli osservatori

Rafael Ángel Corso (foto Fiac)

Il Forum internazionale di Azione cattolica (Fiac) compie 30 anni: per festeggiare l’anniversario, il 26 e il 27 novembre, si svolgerà a Roma (Domus Mariae, sala Armida Barelli, via Aurelia 481) e online un evento “dedicato a ricordare il cammino trentennale dell’organismo che raccoglie e coordina le associazioni di Azione cattolica del mondo”. Interverranno, tra gli altri, Linda Ghisoni, sottosegretario del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita; suor Nathalie Bequart, sottosegretario del Sinodo per i vescovi, e Raffaele Cananzi, già presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana. “Padroni di casa” dell’iniziativa saranno Rafael Ángel Corso, coordinatore Fiac e presidente nazionale dell’Azione Ccttolica argentina, e Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana, con mons. Eduardo Garcia, assistente ecclesiastico del Fiac, e mons. Gualtiero Sigismondi, assistente generale dell’Ac italiana.
La prima idea del Forum nasce nel 1987: oggi i Paesi membri sono 34: 8 in Europa (Albania, Austria, Italia, Malta, Polonia, Romania, Spagna, Svizzera Italiana-Ticino); 16 in Africa (Burundi, Burkina Faso, Camerun, Congo B., Costa d’Avorio, Gabon, Guinea Equatoriale, Kenya (Metropolia Nyeri), Mali, Repubblica Centroafricana, Repubblica Democratica del Congo, Rwanda, Senegal, Sudan, Tanzania, Uganda); 8 in America (Argentina, Colombia, Ecuador, Messico, Paraguay, Perù, Uruguay, Venezuela) e 2 in Asia (Filippine, Myanmar). I Paesi osservatori sono 35 e abbracciano i 5 continenti.
“I laici di Azione cattolica – afferma il coordinatore del Fiac Rafael Ángel Corso –, donne e uomini, giovani e ragazzi di fede e buona volontà, hanno molto da dire e da fare insieme, con tutto il popolo di Dio. Come Fiac cerchiamo di offrire spazi – reali e virtuali – di incontro, ascolto, confronto, con stile sinodale, in cui chiederci perché facciamo quello che facciamo, per cosa e per chi? Questo tempo di pandemia ci insegna che bisogna recuperare coscienza e significato per vivere la fraternità umana e l’amicizia sociale e per promuovere un nuovo paradigma di sviluppo integrale, che si concentri sulla cura del creato e a partire dai più poveri e sofferenti”. Per informazioni: http://www.catholicactionforum.org.

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