Natalità: De Palo (Fondazione), “è necessario frenare l’emigrazione dei nostri giovani all’estero”

“È vero che la natalità ha effetti di lungo periodo, ma è necessario iniziare da politiche familiari serie perché prima di occuparci dell’immigrazione è necessario frenare l’emigrazione dei nostri giovani all’estero”. Così Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità, che ogni anno organizza gli Stati generali della natalità, a margine dell’intervento del governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, in occasione del workshop di Banca d’Italia e Istat.
“Sicuramente va trovata una via italiana e non ideologica all’immigrazione, ma ricordo che in Italia non sono mai state fatte serie politiche familiari, non a caso anche gli immigrati, una volta arrivati in Italia smettono di fare figli. La natalità è la nuova questione sociale. Urge un obiettivo concreto e reale che non può essere più procrastinabile. Abbiamo bisogno che il Governo, tutte le forze di opposizione, le banche, le imprese, i sindacati e i media facciano squadra, altrimenti rischiamo davvero di veder crollare il nostro Paese. L’Istat parla di quota 500mila nuovi nati entro il 2033, proviamoci tutti insieme. Non è più il tempo delle parole, ma dei fatti e della concretezza”, osserva il presidente della Fondazione per la natalità.
“Per risolvere il problema della denatalità – continua De Palo – è necessario evitare di ragionare a compartimenti stagni: donne, uomini, immigrati, lavoratori, servizi. Serve un approccio serio, un vero e proprio Pnrr italiano per far ripartire le nascite. Il desiderio c’è, ma fino a quando la nascita di un figlio sarà la seconda causa di povertà in Italia, non risolveremo mai nulla”.

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