Assemblea Cei: comunicato finale, avviata la fase sapienziale del Cammino sinodale. “Orizzonte missionario deve restare il faro”

Il Cammino sinodale è stato al centro della 77ª Assemblea generale della Cei, svoltasi sul tema “In ascolto di ciò che lo Spirito dice alle Chiese. Passi verso il discernimento”, e conclusasi oggi in Vaticano. I vescovi – si legge nel comunicato finale – hanno concordato con il cardinale presidente Zuppi che, nella sua Introduzione, aveva definito il passaggio dalla fase narrativa a quella sapienziale del Cammino sinodale “un giro di boa” e si sono concentrati su una rilettura del biennio narrativo appena concluso, rilevando alcuni punti acquisiti: la ricchezza della rete di referenti diocesani, da non disperdere; l’acquisizione del metodo della “conversazione spirituale” come stile sinodale permanente e dei “cantieri” come esperienza laboratoriale da proseguire; la fecondità dell’icona biblica di Marta e Maria, ovunque recepita; la corrispondenza sostanziale tra il “sogno di Chiesa” emerso nel popolo di Dio e la Evangelii gaudium di Papa Francesco; le numerose difficoltà, dovute sia all’avvio del Cammino sinodale in piena pandemia, sia alle resistenze e obiezioni a volte espresse come “dissenso”, altre volte come disimpegno. Di tutto, anche delle tensioni – normali in un organismo vivo qual è la Chiesa – occorre tenere conto.
Con questa riflessione, alla quale ha preso parte anche il Comitato nazionale del Cammino sinodale composto da un’ottantina di persone, l’Assemblea ha avviato la fase sapienziale, riflettendo sui fondamenti per un discernimento comunitario operativo. I criteri sono stati desunti, in particolare, dall’icona della fase sapienziale, l’incontro di Emmaus (Lc 24,13-35), che intreccia l’esperienza pasquale dei discepoli con la celebrazione eucaristica, in chiave sinodale. L’orizzonte missionario, si è detto concordemente, deve restare il faro del Cammino sinodale: senza questa prospettiva, che costituisce la natura stessa della Chiesa – che esiste per annunciare Cristo e il suo Vangelo – le comunità cristiane si perderebbero nelle loro problematiche interne, smorzando la forza dello Spirito e impoverendo così il mondo.

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