Terremoto Centro Italia: beni culturali, accordo tra Usr Marche e Soprintendenza. Una task force di esperti per velocizzare la ricostruzione

Una task force di archeologi, architetti e storici dell’arte per velocizzare le pratiche della ricostruzione delle centinaia di edifici tutelati delle Marche, comprese le oltre 600 chiese danneggiate dal sisma. Questo l’oggetto della convenzione firmata oggi nella sede dell’Usr (Uffici speciali della ricostruzione) di Ascoli Piceno tra l’Ufficio speciale della ricostruzione della Regione Marche e la Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata. In collegamento dalla sede della Regione è arrivato il saluto del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, nella doppia veste anche di assessore alla ricostruzione. Presenti il commissario alla Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, il soprintendente Giovanni Issini, il direttore dell’Usr Marche Marco Trovarelli e il dirigente dell’Usr Andrea Crocioni. La convenzione durerà tre anni a partire dal 1° aprile prossimo e servirà per velocizzare le pratiche di autorizzazione per la ricostruzione riguardante il patrimonio storico, artistico e architettonico che ha subito danni a causa del terremoto del 2016, compresi gli edifici sottoposti a tutela. L’Usr assumerà architetti, archeologi e storici dell’arte che entreranno nella squadra della ricostruzione per occuparsi delle attività di pre-esame degli interventi e monitorare lo stato di avanzamento delle pratiche. “L’accordo firmato oggi rappresenta un ulteriore importante tassello per lo snellimento e la velocizzazione delle pratiche di ricostruzione – ha dichiarato il presidente Acquaroli -. La collaborazione tra l’Usr e la Soprintendenza è fondamentale, soprattutto nella fase che si sta avviando, in cui il processo di ricostruzione avrà sicuramente un’accelerazione nella parte attuativa. Obiettivo comune è riportare vitalità in queste comunità così duramente segnate, e per farlo dobbiamo pensare che oltre ai servizi essenziali sono necessari anche i luoghi di aggregazione e di socialità come lo sono le piazze, le chiese e i centri storici che custodiscono la nostra infinita bellezza, fatta di arte, cultura, storia, tradizioni e paesaggio”. “Questo è stato un terremoto che si è scaricato in uno scrigno di arte e cultura ed è la nostra priorità far sì che la ricostruzione avvenga nella massima sicurezza e nel rispetto dei valori etno-antropologici e paesaggistici che questi territori esprimono – ha detto Castelli -. Basti pensare che le chiese danneggiate sono 674, di cui 68 sono in istruttoria. Spesso si parla di semplificazione, ma per attuarla non bastano le norme. Per passare ai cantieri serve un numero di risorse umane adeguate oltre a persone preparate e qualificate che sappiano governare nella fase iniziale dei progetti le esigenze tipiche degli edifici vincolati e tutelati. Così che alla Soprintendenza arrivi un lavoro già raffinato”.

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