10° anniversario Papa Francesco: Acs, “vicino alla Chiesa che soffre, ai dimenticati e a quanti hanno fame di pace e giustizia”

In occasione del 10° anniversario di pontificato di Papa Francesco, Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) ricorda “la vicinanza del Santo Padre ai cristiani che soffrono persecuzioni in tutto il mondo e il suo particolare interesse per il dialogo interreligioso e la difesa della libertà religiosa”. In una nota diffusa oggi la Fondazione, citando Thomas Heine- Geldern, presidente esecutivo di Acs Internazionale, sottolinea come Papa Francesco “si è mostrato anche estremamente interessato al nostro lavoro in Acs. Ricordiamo con affetto e gratitudine l’occasione in cui, nel febbraio 2018, ricevette una delegazione della fondazione che si recò a Roma con Rebecca, una cristiana nigeriana perseguitata da Boko Haram, per ascoltare la sua terribile storia di stupri e sofferenze. Lo scorso 8 marzo, dopo l’Udienza generale del mercoledì, ha salutato due giovani donne, anche loro molto colpite dal terrorismo islamico nel nord della Nigeria”. E lo stesso per le parole rivolte alla famiglia di Asia Bibi, incarcerata per 10 anni con false accuse di blasfemia. Acs richiama alla memoria anche la serie di video mensili del Papa, in cui trasmette le sue intenzioni di preghiera: “Nel 2017 e nel 2019 ha chiesto che i cristiani perseguitati fossero sostenuti con la preghiera e l’aiuto materiale di tutta la Chiesa, mentre nel gennaio 2022 ha definito la persecuzione religiosa inaccettabile e disumana, oltre che follia”. Nel comunicato Acs ricorda anche i viaggi apostolici in Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan, Repubblica Centrafricana, Kazakistan o Iraq che “dimostrano che il Papa è vicino alla Chiesa che soffre, ai dimenticati e a quanti hanno fame di pace e giustizia. In Iraq, Francesco ha visitato le chiese distrutte dal sedicente Stato islamico e ha fatto visita al Grande ayatollah al-Sistani, in un gesto che è stato definito da alcuni ‘una pietra miliare sulla strada del dialogo interreligioso’”. Nella nota vengono ricordati anche gesti come la benedizione di una candela, dell’icona della Madonna Addolorata della Siria, per pregare per la pace in Siria, e dei 6.000 rosari che Acs ha poi inviato alle famiglie siriane che avevano perso i propri cari a causa della guerra, della violenza e del terrore. Numerose “le dichiarazioni scritte e orali del Papa sull’importanza della libertà religiosa. La più recente è del gennaio 2023, quando ha parlato al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede sulla difesa della libertà religiosa come chiave per una vera pace nel mondo”.

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