Mafia: Draghi, “contrasto alla criminalità organizzata fondamentale per costruire una società più giusta”

(Foto: Presidenza del Consiglio dei ministri)

“Le cosche come quelle della ‘ndrangheta si sono diffuse nel Nord Italia – in Lombardia, in Piemonte, in Liguria, in Veneto, in Valle d’Aosta, in Trentino Aldo Adige. Qui si è radicata la ‘mafia imprenditrice’, come ha denunciato il Questore di Milano Petronzi. Si impossessa di aziende in difficoltà, si espande in nuovi settori, ricicla denaro sporco, rende inefficaci i servizi, danneggia l’ambiente. Per questo, il contrasto alla criminalità organizzata non è solo necessario per la nostra sicurezza. È fondamentale per costruire una società più giusta”. Lo ha affermato questa mattina a Milano il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, nel suo intervento al convegno “Il ruolo della finanza nella lotta alla mafia”.
Per il premier, “la lotta all’illegalità impone anche una miglior tutela della spesa pubblica. Dobbiamo fermare e punire chi cerca di drenare fondi pubblici a vantaggio di società mafiose”. “Le indagini giudiziarie e l’attività investigativa sono una parte essenziale di questo sforzo”, ha evidenziato Draghi, sottolineando che “per proteggere i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, semplifichiamo le procedure, miglioriamo il sistema di contrasto alle infiltrazioni, rafforziamo i controlli”. Inoltre, “ampliamo gli strumenti a disposizione dei prefetti, come la prevenzione collaborativa, senza creare, però, nuovi ostacoli per le imprese. Lo facciamo per difendere la straordinaria opportunità che il Pnrr ci offre, la nostra credibilità verso i cittadini e i partner europei”. “Le istituzioni si rafforzano anche tramite la collaborazione internazionale”, ha aggiunto il premier, ricordando che “questo mese, l’Italia ha siglato un nuovo protocollo che migliora il coordinamento tra Stati nella lotta alla criminalità informatica. Da un anno è operativa in 22 Stati membri la Procura europea che indaga su reati che ledono gli interessi finanziari dell’Unione europea – dai casi di frode al riciclaggio”. “La sua creazione – ha spiegato – è stata condivisa da questo Governo e corrisponde alla visione esposta da Falcone nell’audizione al Consiglio superiore della magistratura nel 1992. In quell’occasione auspicò la creazione di un gruppo di lavoro di magistrati in grado di garantire un coordinamento effettivo tra Stati”.

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