Card. Zuppi nuovo presidente Cei: don Grimaldi (cappellani carceri), “apostolo e custode della pace, uomo di profonda umanità, attento agli ultimi”

(Foto: Ispettorato cappellani nelle carceri italiane)

La grande famiglia dei cappellani delle carceri, unitamente agli operatori penitenziari, gioisce per la nomina del card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, alla guida della Cei. Rivolgendosi alla realtà del carcere, ad Assisi, ricorda una nota dell’Ispettorato dei cappellani nelle carceri italiane, “il card. Zuppi ha affermato che ‘l’amore apre le prigioni e la speranza’. Con lo stesso amore e la stessa speranza il nostro grazie va a Papa Francesco e a tutto l’episcopato italiano – dichiara l’ispettore generale dei cappellani nelle carceri, don Raffaele Grimaldi – per la profetica scelta di un pastore”, che “sa dialogare con i poveri e con i fratelli di altre fedi. Apostolo e custode della pace, uomo di profonda umanità, don Matteo Zuppi, prete di strada, ha posto da sempre l’attenzione verso gli ultimi”. Don Grimaldi aggiunge: “Siamo sicuri che don Matteo, in questa impegnativa missione, saprà attingere la sua forza dalla gioia del Signore. A lui auguriamo di portare sempre sulle sue spalle l’uomo ferito, abbandonato ai cigli delle nostre strade da una società a volte chiusa in se stessa, ma che abita nella ‘periferia del nostro cuore’. Possa, con il suo nuovo ministero, riportare nei nostri ambienti carcerari, spesso, scristianizzati, l’immagine della Chiesa del grembiule. È ricorrente il rischio nella società di vedere l’incarnazione del potere anche nella Chiesa, mentre resta illuminante l’affermazione di don Tonino bello che ‘non dobbiamo più avere i segni del potere, ma il potere dei segni’. Lo stesso Papa Francesco tratteggia che ‘il vero potere è il servizio’ perché potere vuol dire, in sostanza, poter fare”.

(Foto: Ispettorato cappellani nelle carceri italiane)

Secondo don Raffaele, “il card. Zuppi sarà colui che porta nel suo cuore il ‘potere dei segni’ con il segno della carità, il vero potere che riesce ancora a parlare al cuore dell’uomo di oggi. Presiedere e guidare il cammino della Chiesa Italiana non è un compito facile; le molteplici sfide pastorali che la comunità ecclesiale attende ed è chiamata ad affrontare impegneranno il nuovo presidente a fare scelte sagge, coraggiose e controcorrente, lasciandosi illuminare dal soffio dello Spirito. Noi operatori penitenziari e della pastorale penitenziaria, ringraziamo vivamente l’arcivescovo Zuppi, per la sua vicinanza al mondo del carcere, dove si vivono i conflitti e dove la dignità dell’uomo molte volte viene calpestata. A Zuppi rivolgiamo il nostro grazie per le volte che ha accolto nella sua casa i piccoli e i molti ristretti come amici ritrovati”.
L’ispettore generale conclude: “Noi cappellani delle carceri ringraziamo il card. Bassetti per aver servito e incoraggiato con molteplici iniziative, il cammino della grande comunità ecclesiale d’Italia. A lui che consegna il ‘Timone della Speranza’ al nuovo presidente, ‘sentinella di un’alba nuova’, va la nostra stima e la nostra riconoscenza”.

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