Ucraina: Draghi, “messa in allerta del dispositivo russo difensivo nucleare è un gesto grave”

(Foto: Presidenza del Consiglio dei ministri)

“Sinora, i piani di Mosca per un’invasione rapida e una conquista di ampie fasce del territorio ucraino in pochi giorni sembrano fallire, anche grazie all’opposizione coraggiosa dell’esercito e del popolo ucraino e all’unità dimostrata dall’Unione europea e dai suoi alleati”. Lo ha affermato questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Mario Draghi, nelle sue comunicazioni al Senato della Repubblica sugli sviluppi del conflitto tra Russia e Ucraina.
Il premier ha ripercorso quanto successo in questa ultima settimana, sottolineando che “aumentano le vittime civili di questo conflitto ora che l’attacco, dopo aver preso di mira le installazioni militari, si è spostato nei centri urbani”. “A fronte del rafforzamento delle misure difensive sul fianco est della Nato, il presidente Putin – ha proseguito Draghi – ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare. È un gesto grave che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci”. “Un altro segnale preoccupante – ha aggiunto – proviene dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese ‘denuclearizzato’. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi”.
Draghi ha ricordato poi che “in Ucraina sono presenti circa 2.300 nostri connazionali, di cui oltre 1.600 residenti”. Presso la residenza dell’ambasciatore “insieme a un gruppo di connazionali, inclusi minori e neonati”, ha spiegato il premier, “si sono concentrate 87 persone, di cui 72 dovrebbero partire oggi”.

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