Pace: Ac, Acli, Apg23, Focolari e Pax Christi, “l’Italia dica no alla guerra e alle armi nucleari. Adesso”

“Siamo impegnati in tanti appelli e iniziative per la pace, per dire no alla guerra, nella condanna dell’invasione russa e nell’attivarsi per il pieno soccorso umanitario e l’accoglienza della popolazione ucraina. Mentre soffiano venti di guerra e di morte e si affaccia anche la possibilità del ricorso alle bombe nucleari, chiediamo all’Italia di aderire ora, proprio in questi giorni, al Trattato per la messa al bando delle armi nucleari”. Lo scrivono, in una nota, Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione cattolica italiana, Emiliano Manfredonia, presidente nazionale delle Acli, Giovanni Paolo Ramonda, responsabile generale della Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, r​​Responsabili nazionali del Movimento Focolari Italia, mons. Giovanni Ricchiuti, presidente nazionale di Pax Christi. “Ci appelliamo al Governo e al Parlamento italiano perché adesso dica no alle bombe nucleari sul nostro territorio, a Ghedi e ad Aviano”.
Sabato scorso, ricordano, “ci siamo trovati a Roma, ‘Per una Repubblica libera dalla guerra e dalle armi nucleari’, per un incontro tra oltre 40 realtà nazionali del cattolicesimo italiano. Avremo modo di ritornare con calma su questo cammino e impegno”.
Ma “ora chiediamo questo gesto che apparentemente può sembrare sconsiderato e folle. Ma è la guerra ad essere pura follia! Un gesto che potrebbe essere visto come debolezza, o resa. E invece è un gesto che riporta sul tavolo i valori veri della pace, della vita. La pace ha bisogno di scelte che possono sembrare folli e insensate, ma che in realtà possono scompigliare la ‘logica’ irrazionale della guerra ed evitare la catastrofe”.
E aggiungono: “Siamo convinti, come spesso denunciato da Papa Francesco e in sintonia con la Campagna “Italia ripensaci”, che non solo l’uso ma anche il possesso di armi nucleari sia assurdo, irrazionale, immorale, illegale, inaccettabile. Decidiamo ora, subito, di aderire al Trattato. Sarà un segnale per tutti in un momento in cui si è adombrata la terribile possibilità di utilizzo di ordigni atomici. Siamo convinti che ci vuole più coraggio a scegliere la pace che non la guerra. E questo è il momento. Con tale consapevolezza partecipiamo alla giornata di preghiera e digiuno per la pace proposta da Papa Francesco”.

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