Processo in Vaticano: le difese si riservano di impugnare l’ordinanza

(Foto Vatican Media/SIR)

Nella nona udienza del processo in corso in Vaticano sugli investimenti della segreteria di Stato a Londra, tutti i difensori che hanno preso la parola oggi nell’Aula polifunzionale dei Musei vaticani si sono riservati di impugnare l’ordinanza con cui il presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone, ha respinto tutte le eccezioni presentate dagli avvocati, prima fra tutti la richiesta della nullità del processo in corso a causa del deposito parziale degli atti. A questo proposito – ha riferito il “pool” di giornalisti ammessi in aula –  Pignatone ha dichiarato che “ciò che è stato depositato è ciò che hanno deciso di depositare i Promotori di Giustizia”. L’avvocato Fiorino Ruggio, difensore di Cecilia Marogna, associandosi alla richiesta di impugnare l’ordinanza odierna ha riferito che la sua assistita ha scritto alla segreteria di Stato, allo Stato italiano e alla Nato per invocare il “vincolo di segretezza”. Il presidente Pignatone, riservandosi di “chiedere chiarimenti” in merito alla segreteria di Stato, ha dovuto far presedente che “la Nato non è sicuramente il mio interlocutore, e poi in questo momento mi pare in altre faccende affaccendata”. Disponibili a sottoporsi all’interrogatorio, tramite i loro rispettivi legali, si sono dichiarati Fabrizio Tirabassi, René Brühlart e Tommaso Di Ruzza. Il calendario possibile del prosieguo del processo, ha reso noto Pignatone, dopo l’udienza del 17 marzo potrebbe continuare il 18 marzo, per poi riprendere il 29 e 20 marzo ed il 5 e 6 aprile.

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