Papa in Slovacchia, Divina Liturgia, “Cristo crocifisso non è un perdente”

(Foto Vatican Media/SIR)

Cristo crocifisso, “malgrado le apparenze, non è un perdente, ma è Dio che volontariamente si offre per ogni uomo”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Divina Liturgia presieduta a Presov, in cui ha spiegato che “San Giovanni ha visto nella croce l’opera di Dio”. “Perché lo ha fatto?”, si è chiesto Francesco: “Avrebbe potuto risparmiarsi la vita, avrebbe potuto tenersi a distanza dalla nostra storia più misera e cruda. Invece ha voluto entrarci dentro, immergersi in essa. Per questo ha scelto la via più difficile: la croce. Perché non ci dev’essere in Terra nessuna persona tanto disperata da non poterlo incontrare, persino lì, nell’angoscia, nel buio, nell’abbandono, nello scandalo della propria miseria e dei propri sbagli. Proprio lì, dove si pensa che Dio non possa esserci, Dio è giunto. Per salvare chiunque è disperato ha voluto lambire la disperazione, per fare suo il nostro più amaro sconforto ha gridato sulla croce: ‘Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?’. Un grido che salva. Salva perché Dio ha fatto suo perfino il nostro abbandono. E noi, ora, con lui, non siamo più soli, mai”.

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