Brasile: oggi il centenario della nascita del card. Paulo Evaristo Arns. Ieri commemorazione in Parlamento

Si ricorda oggi, 14 settembre, il centenario della nascita del card. Paulo Evaristo Arns (1921-2016), arcivescovo di San Paolo dal 1970 al 1996. Il vescovo ausiliare di Rio de Janeiro e segretario generale della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile (Cnbb), dom Joel Portella Amado, ha ricordato il card. Arns ieri, partecipando nella mattinata a un evento promosso virtualmente dal Senato e, nel pomeriggio, a un momento promosso dalla Camera dei deputati.
Dom Portella ha sottolineato che il card. Arns, “era un uomo di fede. Il fondamento della sua vita, la ragione della sua missione, era Gesù Cristo, Dio fatto uomo. Un uomo di Nazareth semplice e premuroso, al quale dom Paulo Evaristo, sulla via di San Francesco d’Assisi, si sforzava di configurarsi ogni giorno. Nella nostra Conferenza, in un momento difficile come il regime militare, dom Paolo ha sempre privilegiato l’unità e la collegialità, trattando con rispetto tutte le persone, in particolare quelle che la pensavano diversamente da lui”. Secondo il segretario generale della Cnbb, dom Paulo Arns ha dimostrato con la propria vita, durante gli anni dolorosi del regime vissuto in Brasile, che “la virtù della fede è inseparabile dalla speranza che si materializza nella carità e solidarietà”.
Ha presenziato alla sessione in Senato, richiesta dal nipote, il senatore Flávio Arns, anche l’arcivescovo di San Paulo, il card. Odilo Pedro Scherer. Tra gli altri, ha preso la parola padre Júlio Lancellotti, attuale coordinatore della Pastorale del popolo di strada, che ha ricordato il ruolo di dom Arns nella creazione del vicariato per il popolo di strada, della pastorale carceraria e della pastorale per l’infanzia dell’arcidiocesi. Padre Lancellotti ha poi sottolineato che la celebrazione del centenario del card. Arns è un impegno per continuare la battaglia per la speranza: “La lotta per i diritti umani, la lotta per la dignità della vita, la lotta per i poveri, per i dimenticati, per gli abbandonati. Una lotta per l’impegno e la trasformazione”.

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