Terremoto Centro Italia: mons. Pompili (Rieti), “ricostruire il ponte tra il Sud e il Nord dell’Italia”

“Ciò che davvero dobbiamo ricostruire è il ponte tra il Sud e il Nord dell’Italia e questo ponte si chiama Italia centrale”: lo ha detto il vescovo di Rieti, mons. Domenico Pompili, che questa mattina ha partecipato alla presentazione dell’Ordinanza in deroga per la ricostruzione del centro storico di Amatrice. L’intervento del presule, riferisce andareoltre.org, il sito promosso dalla diocesi reatina per raccontare la ricostruzione post sisma, è partito con due ringraziamenti: il primo al commissario Giovanni Legnini, al quale mons. Pompili ha riconosciuto il merito di “una decisa accelerazione” per quanto riguarda gli interventi resi necessari dal sisma del 2016; il secondo al presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, per essere stato, insieme al presidente della Repubblica, tra le figure istituzionali ad “aver garantito la maggiore continuità di intervento nel cratere del terremoto dal drammatico evento a oggi”. Il vescovo ha salutato “con favore” tutto quello che “riesce ad essere fatto affinché si dia all’Italia centrale, anche in termini di infrastrutture, quella agibilità che fin qui è mancata”. Un’assenza che ha pesato non poco nella storia di spopolamento delle aree interne e che agiva da assai prima del terremoto. E per questo la ricostruzione va letta in modo ampio: “L’ordinanza ha a che fare con la ricostruzione, ma mi sembra che vada letta non solo nel senso materiale, delle case, ma anche come un’opera di rigenerazione del tessuto sociale ed economico della terra di Amatrice. Mi pare importante – ha aggiunto – tornare a ripetere che la vera e ricostruzione è possibile nella misura in cui, accanto ai dati economici e sociali, si tengono in gran conto anche quelli culturali e perfino spirituali”. “Leggo in questa prospettiva, in senso assolutamente positivo, l’abbinata tra il centro storico, di cui oggi vediamo sorgere l’ordinanza, con la Casa Futuro che sorgerà nell’area dell’Istituto Don Minozzi. Il progetto è giunto ormai alla sua fase esecutiva e sta per dare inizio alla vera e propria opera di ricostruzione. Queste due grandi aree, il centro storico e la Casa Futuro, saranno costruiti tenendo conto l’uno dell’altro: a me sembra che siano un po’ le due anime della ricostruzione-rigenerazione di cui dobbiamo sempre tener conto: quella appunto economica e sociale e quella culturale e spirituale”.

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