Bielorussia: Colville (Onu) su dirottamento aereo e arresto Protasevich, “repressioni arbitrarie, escalation preoccupante”

Rupert Colville (Foto Nazioni Unite)

“Come tanti altri, siamo scioccati dall’arresto illegale e dalla detenzione arbitraria del giornalista bielorusso Roman Protasevich dopo che l’aereo Ryanair su cui viaggiava è stato dirottato con la forza verso la capitale bielorussa Minsk, apparentemente con false pretese e con il preciso scopo di catturare Protasevich”. Lo afferma il portavoce dell’Alto commissario Onu per i diritti umani Rupert Colville. “Tale abuso di potere statale contro un giornalista per aver esercitato funzioni protette dal diritto internazionale merita la condanna più decisa”. La persecuzione di un giornalista “per il solo fatto di essere critico nei confronti del governo non può mai essere considerata una restrizione necessaria della libertà di espressione ed è quindi una violazione dell’articolo 19 del Patto internazionale sui diritti civili e politici”. Allo stesso modo, “il semplice atto di organizzare un’assemblea pacifica non dovrebbe mai essere criminalizzato dalle leggi nazionali, comprese le leggi antiterrorismo, e l’arresto o la detenzione di qualcuno come punizione per il legittimo esercizio dei diritti alla libertà di opinione e di espressione e libertà di riunione, è considerata arbitraria”. “Temiamo per la sicurezza di Roman Protasevich e chiediamo assicurazioni che sia trattato umanamente e che non sia sottoposto a maltrattamenti o torture. La sua apparizione alla Tv di Stato ieri sera non è stata rassicurante, date le apparenti contusioni sul viso e la forte probabilità che la sua apparizione non fosse volontaria, e la sua ‘confessione’ di gravi crimini fosse forzata”. La dichiarazione prosegue: “Siamo anche preoccupati per la fidanzata di Protasevich, Sofia Sapaga, che sarebbe stata arrestata arbitrariamente”. Oltre alle questioni relative a Protasevich, “l’atterraggio forzato dell’aereo passeggeri a Minsk ha terrorizzato i passeggeri a bordo e li ha esposti a pericoli inutili, in violazione dei loro diritti umani. Questo sorprendente episodio costituisce una nuova fase nella campagna di repressione delle autorità bielorusse contro i giornalisti e la società civile in generale. Questo arresto arbitrario è un segno di un’escalation estremamente preoccupante nella repressione delle voci dissenzienti, non solo dei giornalisti ma anche dei difensori dei diritti umani bielorussi e di altri attori della società civile, compresi quelli che vivono all’estero”. Infine: “Chiediamo l’immediata liberazione sia di Roman Protasevich sia di Sofia Sapega; a entrambi dovrebbe essere consentito di continuare il viaggio verso la loro destinazione prevista in Lituania”.

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