Laudato si’: mons. Savino (Cassano all’Ionio), “il dramma di uno sia di interesse di tutti”

“Il pericolo a cui andiamo incontro, e che la pandemia da Covid-19 sembra sottolineare in blu, è che la forbice sociale sia sempre più larga e il profitto di pochi mini gli interessi di molti”. Lo scrive il vescovo di Cassano all’Jonio, mons. Francesco Savino, in una nota a conclusione della Settimana Laudato si’ (16-25 maggio 2021). “Affrontare il tema della integralità e della circolarità vuol dire necessariamente, come intuisce Papa Francesco, avvalersi del supporto della scienza e della tecnica”. Senza un cambiamento radicale del quotidiano che interiorizzi una corretta informazione ed una giusta comunicazione – è il monito del presule – “si rischia una deriva relazionale tradotta in sfiducia, abuso della tecnologia ed un tecnocentrismo esasperante”.
Riflettendo sul fatto che “il post Covid ci ha orientati al telelavoro, al lavoro agile”, mons. Savino si chiede “come si fa a parlare di progresso scientifico oggi senza tenere in considerazione l’esistenza di una altissima percentuale di poveri digitali”. “Il divario digitale rompe i vetri e si traduce, ancora una volta, in povertà educativa – osserva il presule -. Occorrerà ripensare a nuovi spazi educativi, a nuovi percorsi che interessino la scuola, la comunità ed il territorio, perché il dramma di uno sia di interesse di tutti affinché si tronchino quelle disuguaglianze che, con il tempo, possono tradursi in criminalità e marginalizzazione”. Dunque, la consapevolezza che “fare ecologia socioculturale è trovare una rispondenza alle esigenze delle persone che sia anche economica”.

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