Iraq: card. Sako (patriarca) ai politici cristiani, “unite forze e strategie, liberatevi dai settarismi”

Le sigle e i Partiti politici iracheni animati da attivisti cristiani devono far convergere le forze, le strategie e le linee politiche per affrontare insieme emergenze e problemi che pesano sulla vita delle comunità cristiane locali. In caso contrario, il loro attivismo “in ordine sparso” finirà per contribuire alla lenta erosione della presenza cristiana in terra irachena. L’appello arriva dal card. Louis Raphael Sako, patriarca di babilonia dei caldei, che attraverso il sito del patriarcato, rivolge critiche dirette alle modalità con cui militanti e aspiranti leader politici cristiani si stanno muovendo in vista delle prossime elezioni politiche nazionali, in programma il 10 ottobre 2021. Nel suo appello, ripreso dall’agenzia Fides, il patriarca offre anche la sua disponibilità a convocare un incontro tra politici e gruppi civici che fanno riferimento alle diverse comunità cristiane, per avviare convergenze e configurare strumenti di coordinamento in vista dell’appuntamento elettorale. Nel suo intervento, il patriarca ribadisce che le difficoltà per le comunità cristiane irachene sono aumentate dopo la caduta del regime di Saddam Hussein. Da allora, “gruppi criminali organizzati” e con connessioni esterne hanno commesso ai danni dei cristiani iracheni rapimenti, soprusi, intimidazioni, espropri illegali di beni e veri e propri massacri. Una pressione a cui si sono aggiunte le violenze subite ad opera dei gruppi jihadisti come Daesh, che hanno spinto centinaia di migliaia di cristiani a espatriare verso Paesi occidentali. Davanti a tale scenario – deplora il patriarca, secondo quanto viene riportato da Fides – “l’attività di tanti aspiranti politici cristiani appare connotata da laceranti competizioni politiche e spreco di energie, con scontri tra fazioni e contese agguerrite tra chi sembra sempre a caccia di denaro e di posizioni di potere. Alcuni dei Partiti con leader e militanti cristiani – rimarca il primate della Chiesa caldea – sono diventati piccole e gran di centrali di fanatismo, concentrate esclusivamente nello sforzo di annientare i propri rivali politici in seno alle stesse comunità cristiane”. Per Mar Sako ristretti interessi privati e brama di affermazione personale rende tanti politici cristiani incapaci di prendere iniziative volte a tutelare il bene generale delle comunità di appartenenza e dell’intera nazione. Il numero di candidati cristiani alle prossime elezioni ha già raggiunto quota 34 e questa è la conferma del grado di faziosità e della conseguente frammentazione” che connota le iniziative politiche dei cristiani in Iraq. Il cardinale ricorda al riguardo che l’attuale sistema elettorale iracheno riserva alle comunità cristiane cinque seggi (su un totale di 325) in Parlamento e, alla luce di questo dato, i Partiti animati da leader e militanti cristiani avrebbero fatto bene a “sedersi insieme e concordare una lista di cinque persone” su cui far convergere unanimemente i voti. “Come Chiesa caldea siamo pronti a contribuire e partecipare senza alcuna intenzione di sostituirci ai Partiti politici”.

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