Ucraina: Uminskyi (Caritas Spes Kiev), “ci sono Bucha anche al confine con Bielorussia. Russi hanno colpito una scuola, 5 bambini uccisi”

(Foto SIR)

(da Zhytomyr) Non solo Bucha, nella zona di Kiev, ma ce ne sarebbero almeno altre 50 al confine della Bielorussia, nella area di Polyssia, occupata dai russi per 47 giorni, dopo l’invasione dell’Ucraina del 24 febbraio scorso. Secondo quanto riferito al Sir da don Vitalyi Uminskyi, direttore di Caritas Spes Kiev-Zhytomyr, in un incontro con Alessandro Monteduro, direttore di Aiuto alla Chiesa che soffre-Italia, “durante l’occupazione russa, in circa 50 piccoli villaggi della area, uccisioni, saccheggi e torture sono state perpetrate ai danni della popolazione civile locale”. In questi giorni volontari della Caritas Spe stanno raggiungendo villaggi come Zirka, Lugovyky e Ragivka, per la prima volta per portare aiuti chiamati dall’Esercito ucraino che ha liberato la zona. Tutta l’area, infatti, era irraggiungibile per strade interrotte e campi minati. Il direttore cita testimonianze dirette che parlano di “giovani soldati russi, spesso ubriachi, che hanno distrutto con l’ausilio di carri armati le case di civili saccheggiandole. Su alcune di queste abitazioni i russi hanno scritto ‘fascisti’. Secondo gli abitanti della zona i russi sapevano chi cercare, soprattutto reduci della guerra del 2014 in Donbass che qui si sono trasferiti dopo il conflitto. I soldati avevano liste con i nomi di persone da colpire. “Tre di questi reduci sono stati torturati con bruciature e uccisi”. Particolarmente grave il fatto accaduto nel villaggio di Marianyvka: “5 bambini sono stati uccisi da un bombardamento russo nella scuola locale. I bambini, al termine di un primo attacco, sono usciti dal loro rifugio rimanendo uccisi da un altro missile lanciato che ha colpito anche la struttura scolastica. I corpi dei 5 piccoli sono stati sepolti nel cortile della scuola perché – hanno riferito gli abitanti del villaggio – i russi non hanno dato permesso per rimuovere i cadaveri”. Altri testimoni citati dal direttore della Caritas parlano di “due giovani catturati, torturati e uccisi dai russi. I loro corpi sono stati ritrovati in questi giorni in una fossa scavata nei boschi”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa