“Perché è così importante che lei sia andata a Kiev e che cosa possiamo fare in concreto per sostenere il popolo ucraino? Come stiamo rispondendo in Italia alla dimensione umanitaria di questa crisi? Che cosa possiamo fare per rendere vivi i valori europei?”; e poi ancora l’unione energetica, l’esercito europeo, il rapporto con l’Africa: queste alcune delle domande e dei temi che oggi al Quirinale, studenti di diverse scuole italiane che hanno partecipato a progetti europei hanno posto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e alla presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, in visita in Italia. “Era importante andare a Kiev”, ha risposto la presidente, perché i deputati eletti della Rada “avevano e hanno bisogno di un messaggio concreto di solidarietà e speranza perché stanno lottando per i valori e i principi europei che sono comuni per tutti noi”. E ha aggiunto: “Nei loro occhi ho visto un coraggio che non avevo mai visto”. “Dobbiamo far sentire che siamo accanto a loro e aiutarli a vincere”.
Quanto avvenuto con la pandemia e l’Ucraina, ha detto Mattarella rispondendo a una domanda sui valori, “ha messo l’Europa sotto pressione, ma la risposta è stata consapevole e attiva, dimostrando che l’Unione ha bisogno di forte solidarietà interna, risorse messe in comune e prospettive”. E poi ancora: “l’Europa cresce nell’integrazione attraverso le crisi: servono per abbandonare le posizioni di inerzia e di pigrizia degli Stati e assumere decisioni coraggiose”. Questo potrebbe succedere, secondo Metsola, rispetto alla questione dell’unione energetica, tema di cui “si discute da anni”: l’attuale situazione costituisce “un’opportunità d’oro” per decidere. La pandemia ha insegnato che “quando c’è la volontà politica di prendere decisioni difficili, impopolari, più costose, l’Ue c’è”. E sui temi della sostenibilità ambientale Mattarella ha proseguito: “Non c’è dubbio che la guerra di aggressione abbia distratto l’attenzione da questo obiettivo primario”, sia per la “distruzione che produce”, sia perché rischia di “farci tornare indietro” rispetto a mete già decise.
Sul tema della difesa europea, Metsola ha parlato della necessita di “un’Europa più aperta, tollerante e disposta ad aiutare coloro che ne hanno bisogno. Dobbiamo essere quelli che proteggono, altrimenti falliremo”. Mattarella ha proseguito, rispondendo a una domanda sui rapporti con l’Africa: “l’Europa nel mondo è un’oasi di libertà, democrazia e benessere e questo attrae; l’obiettivo della collaborazione è far crescere là le possibilità di sviluppo per non impoverire di risorse umane importanti” altre regioni del mondo. Dopo di che, “il tempo è finito, ragazzi!” ha avvisato Mattarella, che ha concluso ringraziando i ragazzi e facendo i complimenti alla presidente Metsola “per la sua padronanza della lingua italiana”.