Eurobarometro: cittadini europei a favore della risposta Ue all’invasione dell’Ucraina. Due terzi d’accordo anche su fornitura armi

Un sondaggio Flash Eurobarometro realizzato in tutti gli Stati membri e pubblicato oggi “mostra un ampio consenso tra i cittadini dell’Unione a favore della risposta Ue all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia”. Lo si legge in un comunicato di Eurobarometro. “La maggior parte dei cittadini europei ritiene che, dall’inizio della guerra, l’Ue abbia dato prova di solidarietà (79%) e sia stata unita (63%) e rapida (58%) nella sua reazione”. Gli intervistati (l’indagine è stata condotta nei 27 Stati membri tra il 13 e il 20 aprile 2022; sono stati intervistati online 26 066 cittadini) “sono ampiamente favorevoli a un fermo sostegno all’Ucraina e al suo popolo. In particolare, oltre nove intervistati su dieci (93%) approvano la fornitura di sostegno umanitario alle persone colpite dalla guerra”. L’88% dei cittadini europei “approva l’idea di accogliere nell’Ue le persone in fuga dalla guerra. L’80% approva il sostegno finanziario fornito all’Ucraina. Il 66% concorda sul fatto che l’Ucraina dovrebbe aderire all’Ue quando sarà pronta”, il 71% ritiene che l’Ucraina faccia parte della famiglia europea e l’89% esprime solidarietà nei confronti degli ucraini.
Anche il sostegno alle sanzioni imposte alla Russia a seguito dell’attacco militare contro l’Ucraina “è molto elevato. La grande maggioranza dei cittadini europei (80%) approva le sanzioni economiche nei confronti della Russia. Il 79% degli europei approva le sanzioni imposte agli oligarchi russi per infliggere costi economici e politici chiari all’élite politica russa responsabile dell’invasione”. Due terzi degli europei (67%) “approvano il finanziamento, da parte dell’Ue, dell’acquisto e della fornitura di attrezzature militari all’Ucraina. Il 75% ritiene inoltre che la guerra in Ucraina dimostri che occorre una maggiore cooperazione militare all’interno dell’Ue”.
Dall’indagine emerge inoltre “un ampio sostegno alle azioni dell’Ue nel settore dell’energia per liberarsi dalla dipendenza dai combustibili fossili russi. Vi è un ampio consenso sulla necessità di ricostituire le riserve di gas nell’Unione per evitare rischi di carenze durante il prossimo inverno (86%)”.

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