Ucraina: de la Iglesia Viguiristi, guerra “rischia di impoverire Russia riportandola a 30 anni fa”, ma sanzioni “colpiscono tutti i Paesi, soprattutto i più vulnerabili”

“La decisione presa da Vladimir Putin” rischia di “far precipitare la Russia nell’isolazionismo e in una dinamica di impoverimento che potrebbe farla retrocedere ai miseri livelli in cui si trovava trent’anni fa, alla fine dell’Unione sovietica” mentre “dopo oltre due mesi di ferrea resistenza dell’Ucraina, è sempre meno sorprendente la constatazione che quel Paese sta riuscendo a resistere validamente e ha fatto fallire la prospettiva di un’invasione rapida da parte dei russi”. E’ l’analisi di Fernando de la Iglesia Viguiristi, professore di Economia internazionale presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma e corrispondente dalla Spagna de “La Civiltà Cattolica”. Nel quaderno n. 4.125 della rivista, in uscita sabato ma come d’abitudine anticipato al Sir, Viguiristi si sofferma sulle “dure sanzioni economiche, di un’intensità senza precedenti”, imposte alla Russia da parte di un gran numero di Paesi, guidati dagli Usa. “Le conseguenze per la Russia saranno devastanti – osserva – , ma riguarderanno anche i Paesi sanzionatori e quelli del resto del mondo. Da qui la necessità di limitarle, al fine di evitare sofferenze indiscriminate, che possono colpire soprattutto i più vulnerabili”. Infatti, la tesi dell’economista, “se questo regime punitivo si protraesse troppo a lungo, potrebbe invertire il processo di globalizzazione che, tutto considerato, ha permesso al mondo di prosperare. Un’economia globale balcanizzata danneggerebbe tutti”. Per Viguiristi , le effettive conseguenze macroeconomiche e macrofinanziarie delle sanzioni globali “sono tuttora ignote”; perciò “sarà necessario prepararsi al meglio riguardo a effetti indesiderati di ogni tipo. Applicare sanzioni a economie molto grandi risulterà semplicemente impossibile, se al tempo stesso non si adottano politiche compensatorie per sostenere le economie dei sanzionatori e del resto del mondo”. La Russia “vincerà o perderà la sua guerra d’invasione, ma di sicuro perderà il dopoguerra. La situazione creatasi sembra irreversibile. Ripudiata dall’Occidente, nelle mani della Cina, la Russia compromette l’energia e gli alimenti del resto del mondo. Il castigo dell’economia e della società russe, isolate e assetate, sarà duraturo? Non parliamo di sanzioni sopportabili che il punito e il punitore possano addossarsi, ma di una crudele guerra economica. Pertanto – conclude Viguiristi-  l’uscita da questo conflitto deve tener conto anche del loro destino futuro”.

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