Ucraina: il metropolita Arsenios (greco-ortodosso) di Vienna, “guerra è contro la fede cristiana”. Accoglienza rifugiati in Austria

Il metropolita greco-ortodosso viennese Arsenios Kardamakis ha condannato l’attacco russo all’Ucraina. Le sue preghiere e le sue speranze sono “con tutte le persone nella zona di guerra e soprattutto con i bambini innocenti che temono per la vita e per l’incolumità fisica”, ha affermato il metropolita in una nota sul sito web della Metropolia d’Austria. “Ogni guerra è un attacco ai diritti umani e alla dignità umana”. La guerra è “contro la fede cristiana e la cultura cristiana e, in quanto peccato, è una grave violazione del Vangelo e dell’insegnamento del Signore”. Tutti i cristiani sono chiamati a vivere nella pace e nella carità, afferma. Arsenios condanna quindi espressamente l’attacco all’Ucraina e chiede “che si preghi incessantemente per tutte le persone”.
Il vescovo serbo ortodosso d’Austria, Andrej Cilerdzic, ha già chiesto la fine dei combattimenti in Ucraina e ha condannato l’attacco russo: la guerra comporterà solo vinti, ha detto Cilerdzic, che ha parlato di un “attacco omicida”.
Anche la comunità ortodossa russa a Vienna si occupa dell’invasione dell’Ucraina: i parrocchiani della cattedrale di San Nicola a Vienna-Landstraße sono stati invitati a prepararsi all’accoglienza dei rifugiati dall’Ucraina. Senza usare la parola “guerra”, il vescovo russo ortodosso Aleksij Zanochkin, responsabile per l’Austria, ha annunciato domenica al termine della funzione, secondo l’Apa, agenzia di stampa austriaca, che la comunità avrebbe iniziato a raccogliere fondi per le persone colpite. Aleksij, in una dichiarazione alla televisione di Stato Orf, ha inoltre dichiarato che “è con grande dolore che vediamo che le persone stanno soffrendo, ed è per questo che la Chiesa sarà con coloro che stanno soffrendo e li conforterà. Il nostro compito è invocare la pace”.
Intanto la parrocchia greco-cattolica ucraina di Santa Barbara a Vienna è diventata un centro di solidarietà con la raccolta di donazioni e aiuti portati direttamente, poi, al confine slovacco-ucraino. I numerosi volontari e il pastore cattolico ucraino Taras Chagala si prendono cura anche degli ucraini rimasti bloccati a Vienna a causa della guerra, preparandosi ad accogliere i rifugiati dall’Ucraina.

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