Bolivia: mons. Gualberti (Santa Cruz), “Carnevale fa passare in secondo piano la pandemia, si rischia nuova ondata”

“La festa di Carnevale fa passare al secondo posto la pandemia di Covid-19, e comporta un serio pericolo di diffusione del contagio”. Lo ha detto ieri, durante l’omelia domenicale, l’arcivescovo di Santa Cruz de la Sierra, mons. Sergio Gualberti.
Dall’esperienza di tanti anni – ha continuato –, sappiamo che, troppo facilmente, alle sane giornate di svago e di riposo si sostituiscono ubriachezza, risse, promiscuità ed emotività sfrenata, che, oltre a lasciare il vuoto, il cuore triste e ferito, provoca nell’attuale situazione un grave pericolo di diffusione del contagio. Il presule ha chiesto che, in ogni persona, vinca il buon senso e che vivano questi giorni di Carnevale con grande cura e in coerenza con la condizione di seguace di Gesù.
Nei giorni scorsi, a prendere posizione era stato l’arcivescovo di Sucre, mons. Ricardo Centellas: “Manteniamo le misure di biosicurezza, arriva il Carnevale ma la pandemia continua, con indici più bassi, però continua. La responsabilità di ognuno è prendersi cura di sé stesso e rispettare le misure sanitarie. Il carnevale non sia un’occasione per una nuova ondata di questo virus”. Il Carnevale ha una forte tradizione in Bolivia, soprattutto nella città di Oruro, così come del resto in molti altri Paesi del Continente. In Brasile le principali manifestazioni, a partire da quelle, celeberrime, di Rio, sono state rinviate, mentre si sta tenendo a Barranquilla, in Colombia, il secondo Carnevale del Sudamerica, pur in forma ridotta.

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