Ucraina: Fiaso, “pronti a garantire assistenza sanitaria nei nostri ospedali”

La Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso) ha inviato una lettera all’ambasciatore d’Ucraina a Roma Yeroslav Melnyk per offrire sostegno concreto al Paese attraverso la fornitura di dispositivi medicali e materiale sanitario monouso. Le aziende associate alla Federazione si sono messe a disposizione della Croce rossa internazionale e si sono attivate per la raccolta di farmaci, medicazioni, strumenti chirurgici e materiale sanitario per far fronte alle necessità urgenti della popolazione, alla luce dell’intensificarsi delle operazioni belliche e della mancanza di assistenza sanitaria che coinvolge centinaia di migliaia di persone. Le forniture saranno consegnate agli ospedali ucraini tramite il fondamentale intervento della Cri.
“Le Aziende sanitarie e ospedaliere si sono subito attivate per fornire un primo concreto sostegno alla popolazione ucraina, garantendo la raccolta di dispositivi medicali e farmaci, dagli antibiotici ai sedativi, fondamentali per continuare ad assicurare i bisogni sanitari di prima necessità in un momento così drammatico – dichiara Giovanni Migliore, presidente di Fiaso -. Siamo inoltre disponibili a ricoverare e assistere adulti e bambini nei nostri ospedali e in queste ore stiamo promuovendo la possibilità di creare un corridoio umanitario per poter curare i pazienti più fragili, anche organizzando il loro trasferimento assistito. Esprimiamo vicinanza e sostegno alla popolazione ucraina e la nostra ferma condanna alla guerra e alle violenze. Il nostro auspicio è che i negoziati appena iniziati possano portare alla pace nel rispetto dei valori di libertà e autodeterminazione”.
“Gli ospedali del Lazio sono in prima linea nel fornire assistenza sanitaria – afferma Giuseppe Quintavalle, direttore generale del Policlinico Tor Vergata e coordinatore Fiaso Lazio -. Siamo in costante contatto con gli operatori della Croce Rossa Internazionale per verificare le esigenze della popolazione ucraina e continuare a fornire aiuti concreti: il diritto alla salute e l’accesso all’assistenza sanitaria devono essere sempre salvaguardati, anche e soprattutto durante una guerra”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Mondo