Diocesi: mons. Di Donna (Acerra) a Regione Campania, “no a ennesimo progetto di impianto di trattamento dei rifiuti. Accanimento a fare di noi il ‘polo dell’immondizia’”

Il vescovo di Acerra, mons. Antonio Di Donna, torna a scrivere alla Conferenza dei servizi della Regione Campania e con “grande rammarico” ribadisce “lo sconcerto di fronte dell’ennesimo progetto di impianto di trattamento dei rifiuti, presentato dalla Società Guadagni snc, ignorando completamente il ‘disastro ambientale’ del nostro territorio da tempo autorevolmente dichiarato”. Il 22 febbraio scorso la Conferenza dei servizi ha di fatto rilasciato l’autorizzazione per la costruzione e l’esercizio dell’impianto di rifiuti speciali liquidi, al cui trattamento la stessa Società non ha inteso rinunciare.
Il presule manifesta il suo “profondo turbamento, e quello della città, di fronte a quello che fin dall’inizio è sembrato un ‘gioco delle parti’ dei potenti, per poi giungere in maniera beffarda alla realizzazione di un altro impianto di smaltimento e stoccaggio di rifiuti”. Il vescovo rileva, infatti, “i continui rimpalli di responsabilità, ai ‘limiti’ delle disposizioni vigenti”, e “il ricorso, a seconda della convenienza, alle ‘maglie’ della burocrazia, con fughe in avanti e apparenti marce indietro”.
Mons. Di Donna teme “un vero e proprio ‘accanimento’ nel fare del nostro territorio il ‘polo dell’immondizia’, condannandolo a città di scarto”, con “l’atroce sospetto” di “sacrificare” una terra già inquinata. Perciò si chiede: “Fino a quando dovremo assistere impotenti a tale scempio e ripetere che questo territorio è saturo, deve essere blindato, non sopporta altri impianti? A chi ancora dobbiamo rivolgerci? Ci sono uomini di buona volontà nelle Istituzioni, qualche ente ‘responsabile’ che prenda a cuore le sorti di un territorio, vincendo la cecità e la sordità di questi anni?”.
Per il vescovo, “le perplessità e i timori sono ancora più fondati se pensiamo che l’impianto autorizzato sorge in una zona già inquinata e da bonificare, vicino alle sorgenti del Riullo, fonti di notevole interesse paesaggistico ed archeologico, motivo di speranza per uno sviluppo diverso. Inoltre l’impianto, a due passi dall’inceneritore, si aggiunge ad altri che già destano forte disagio tra la gente di Acerra e dei comuni circostanti”.
Il presule esorta a non decidere “passando pericolosamente sulla testa dei cittadini”, richiamando l’enciclica Laudato si’ di Papa Francesco”. Mons. Di Donna cita anche il “punto 4 della Parte II delle Integrazioni al Regolamento per l’insediamento di iniziative imprenditoriali negli agglomerati del Consorzio Asi di Napoli”, approvate il 1° febbraio 2021, dove si precisa che ‘nell’agglomerato industriale Asi di Acerra sono da ritenersi escluse le autorizzazioni dell’insediamento di qualsiasi attività economica di trattamento e smaltimento di rifiuti speciali e pericolosi, in nome del principio di precauzione e salvaguardia del territorio’”.

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