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Ucraina: conventi cattolici della Bulgaria aprono le porte ai profughi. Fra Nikolov al Sir, “pronti ad andare al confine per prenderli”

(Sofia) Porte aperte per i fratelli dell’Ucraina: sotto questo slogan il convento dei frati francescani conventuali a Rakovski (Bulgaria) si rende disponibile per accogliere i profughi dell’Ucraina. “Abbiamo la possibilità di ospitare famiglie di profughi, donne con bambini, anziani anche feriti dalla guerra, finché dura il conflitto in Ucraina”, spiega al Sir fra Ventislav Nikolov, superiore per la comunità “San Massimiliano Kolbe” di Rakovski. “Siamo in contatto con l’Ambasciata ucraina a Sofia – aggiunge fra Nikolov –, e con diverse organizzazioni cattoliche tra cui la Caritas ma anche con grandi aziende della nostra regione. Ci sono tante persone disponibili ad aiutare”. Il religioso chiarisce che “il convento potrebbe ospitare fino a 28 persone, ma anche di più, ci sono stanze per ospiti con letti e servizi sanitari individuali”. “In caso di necessità possiamo disporre tende e brandine nel cortile”, continua. “Siamo pronti ad andare con i nostri volontari fino al confine ucraino con un nostro mezzo di trasporto e portare le persone in Bulgaria”, afferma Nikolov. Si offrono inoltre vitto e alloggio ai profughi ma anche assistenza medica, assistenza giuridica e “tutte le condizioni per un’esistenza dignitosa”. L’appello dei frati conventuali di Rakovski è di “non rimanere indifferenti di fronte a quello che succede e che pace sospirata possa arrivare alle porte di ciascuna delle nostre case”.
Un appello per aiuti economici lanciano invece i frati cappuccini di Sofia che raccolgono offerte per i loro confratelli che lavorano in sette località in Ucraina: Kiev, Dnipro, Kamianske, Krasiliv, Starokonstantinov, Viniza e Uzgorod. Secondo le autorità bulgare oltre 1.500 profughi dall’Ucraina hanno passato il confine bulgaro. In Ucraina vivono più di 200mila persone di origine bulgara.

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