Parlamento europeo: Sassoli apre i lavori con un minuto di silenzio per le vittime degli attentati. Poi polemica in emiciclo per la diaria

“Ogni vittima è parte di noi, ogni attacco dobbiamo sentirlo come un attacco a ciascuno di noi e ai nostri valori e libertà”: un minuto di silenzio proposto dal presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ha segnato l’inizio della sessione plenaria nel pomeriggio di oggi a Bruxelles. Con il pensiero alle vittime e ai familiari degli attentati terroristici di Dresda, Nizza, Vienna, Sassoli ha richiamato alle “responsabilità del Parlamento europeo nel combattere contro ogni estremismo”. Poi si sono aperti i lavori, con una parte degli eurodeputati presenti in emiciclo a Bruxelles e una parte collegati dagli uffici nazionali del Parlamento. E una polemica lanciata dall’eurodeputato tedesco Markus Ferber (Ppe), piccato contro il presidente Sassoli: “Lei ha privilegi, lei ha un autista, mentre noi dobbiamo usare i mezzi pubblici. È questa la protezione che secondo lei noi meritiamo?”. E poi ancora: “Ogni giorno lei prende la diaria, noi no, perché lei lo ha deciso senza alcuna base legale”. Ferber si riferiva alla decisione presa dall’ufficio di presidenza di chiudere il “registro delle presenze” a Bruxelles, dove gli eurodeputati firmano per avere diritto all’indennità quotidiana pari a oltre 300 euro, che si somma a uno stipendio base di oltre 6.000 euro mensili. Sassoli ha risposto a Ferber affermando che la decisione, “presa all’unanimità dall’ufficio di presidenza” e relativa al mese di novembre, intende limitare gli accessi al Parlamento il più possibile in un momento in cui la pandemia corre anche nei corridoi delle sedi istituzionali a Bruxelles: solo nell’ultimo fine settimana, ha riferito lo stesso Sassoli in plenaria, sarebbero stati registrati 171 nuovi casi positivi tra i frequentatori dei palazzi europei.

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