Papa Francesco: udienza, “costruire ponti di pace tra popoli diversi” è “la vocazione dell’Europa”

foto SIR/Marco Calvarese

“Costruire ponti di pace tra popoli diversi”. È questa, per il Papa, “la vocazione dell’Europa, chiamata, quale pontiere di pace, a includere le differenze e ad accogliere chi bussa alle sue porte”. “Bello, in questo senso, il ponte umanitario creato per tanti rifugiati dalla vicina Ucraina, che ho potuto incontrare, ammirando anche la grande rete di carità della Chiesa ungherese”, l’omaggio durante la catechesi dell’udienza di oggi, dedicata alle tappe del viaggio in Ungheria che si è appena concluso. “Il Paese è poi molto impegnato nel costruire ponti per il domani”, ha sottolineato Francesco: “È grande la sua attenzione per la cura ecologica – e questa è una cosa molto bella dell’Ungheria –  e per un futuro sostenibile, e si lavora per edificare ponti tra le generazioni, tra gli anziani e i giovani, sfida oggi irrinunciabile per tutti”. Per il Papa, inoltre, “ci sono ponti che la Chiesa, come emerso nell’apposito incontro, è chiamata a tendere verso l’uomo d’oggi, perché l’annuncio di Cristo non può consistere solo nella ripetizione del passato, ma ha sempre bisogno di essere aggiornato, così da aiutare le donne e gli uomini del nostro tempo a riscoprire Gesù”. Citando la messa a Budapest, Francesco ha sottolineato “la bellezza di creare ponti tra i credenti: domenica a messa erano presenti cristiani di vari riti e Paesi, e di diverse confessioni, che in Ungheria lavorano bene insieme. Costruire ponti, ponti di armonia, ponti di unità”. “Mi ha colpito, in questa visita, l’importanza della musica, che è un tratto caratteristico della cultura ungherese”, ha concluso il Papa.

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