Lavoro: mons. Turazzi (San Marino), “ogni uomo ne ha diritto, la sua mancanza è una delle piaghe più gravi della nostra società”

“Vorremmo che questo 1° maggio parlasse davvero a tutti e dicesse la verità. Una Festa del Lavoro è davvero tale solo se si accresce il grado di dignità delle persone, se si accompagna con strumenti solidali chi non ce la fa, se non ci si arrende ad un’occupazione povera e precaria. Ecco cosa vorremmo sentirci dire domani; ecco cosa speriamo davvero per il 1° maggio; ecco perché continuiamo ostinatamente a festeggiarlo”. Lo ha affermato il vescovo di San Marino-Montefeltro, mons. Andrea Turazzi, in occasione della festa di San Giuseppe Lavoratore presiedendo la messa nella chiesa parrocchiale di Gualdicciolo.
Nell’omelia, il cui testo è stato diffuso oggi, il presule ha sottolineato che “oggi si fa festa al lavoro, che in questi giorni apprezziamo ancor più. Il lavoro, benché costi fatica e sudore, ancorché debba misurarsi con la resistenza che gli fa la natura, nonostante l’attrito della materia che non si lascia piegare facilmente, è per l’uomo possibilità di trasformazione del mondo, di modificazione della realtà, di esplorazione in ogni campo. Con l’onesto lavoro l’uomo produce quello che serve alla sua vita, traffica i talenti che ha ricevuto, trasmette cultura, prolunga le possibilità della comunicazione”. Poi il vescovo ha ricordato che “proprio nel lavoro, nell’iniziativa, nell’impresa l’uomo esprime uno dei profili che lo rendono ‘a somiglianza di Dio’, gran lavoratore: Dio è sempre all’opera! Come non festeggiare il lavoro? Come non metterne in evidenza, oltre alla necessità e utilità, la bellezza? Perfino i bambini, quando giocano, fanno mestieri. Conosco bambini camionisti straordinari e… bambini che giocano a fare il prete! Conosco anche uomini e donne che lavorano con tanta passione: il loro lavoro sembra un gioco”. “Il lavoro – ha spiegato mons. Turazzi – non è soltanto utile e necessario, ma anche bello, perché in esso si manifesta la vocazione dell’uomo creato ‘ad immagine di Dio’, somigliante a Dio. Ecco perché ogni uomo ha diritto al lavoro. Una delle piaghe più gravi della nostra società è la mancanza di lavoro. È calata la disoccupazione (secondo dati recenti), ma si tratta di un lavoro inclusivo e sicuro? La mancanza del lavoro offende la dignità della persona, perché smentisce la vocazione dell’uomo, creato ad immagine di Dio Creatore”. Il vescovo ha richiamato il dovere della “solidarietà”, ammonendo che “un’economia buona è quella che fa crescere gli altri e, di conseguenza, la propria impresa. C’è interdipendenza nei nostri destini”.

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