Morte Alessandro D’Alatri: mons. Viganò, “un colpo al cuore, grande perdita per il cinema”

“Un colpo al cuore. Una grande perdita per il cinema italiano e a livello personale. Ho conosciuto Alessandro D’Alatri con Kim Rossi Stuart in ‘Senza pelle’, un film straordinario: ne è nata una bella amicizia che ci ha permesso di condividere esperienze e pensieri”. Mons. Dario Edoardo Viganò, vice-cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze-Scienze sociali, ricorda il regista scomparso, in particolare “la sua curiosità, la voglia di conoscere e la capacità di raccontare la vita”. Gli incontri con D’Alatri, ricorda Viganò, “sono stati diversi, passando dalla sua produzione cinematografica, al confronto privato. In modo particolare vorrei ricordare una bellissima esperienza vissuta in occasione del film ‘I giardini dell’Eden’: portammo una macchina di proiezione all’interno di un convento di clausura dell’arcidiocesi di Milano. Lì Alessandro mostrò tutto il suo desiderio di conoscere la vita di Gesù, di capire cosa facesse e quale fosse la sua relazione con la comunità essena di Qumran. Ricordo l’entusiasmo delle monache per questa esperienza ma anche la grande umanità del regista”. Un tratto, questo, che ha portato il cinema di D’Alatri ad accompagnare la vita pastorale. Ad esempio, il film “Casomai”, opera che vide il debutto di Fabio Volo “è stato utilizzato per anni nei corsi per fidanzati per mostrare loro il fascino, la bellezza ma anche la fatica della vita matrimoniale”. Con D’Alatri, conclude mons. Viganò, “c’è stata grande condivisione. In questo momento rivolgo un pensiero alla moglie e alle figlie, e affido la sua anima alle braccia misericordiose del Padre”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa