Ucraina: appello S.B. Shevchuk alla comunità mondiale, “non comprate il bottino rubato dagli occupanti”. “E’ evidente che è una guerra di natura coloniale”

 “Oggi faccio appello alla comunità mondiale, alle coscienze delle persone di tutto il mondo: non comprate nulla del bottino rubato in Ucraina, altrimenti diventerete complici dei crimini commessi dagli occupanti arrivati sul suolo ucraino”. Lo chiede Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, nel video-messaggio quotidiano diffuso oggi, nel 106° giorno della guerra della Russia contro l’Ucraina. L’appello giunge nel giorno in cui il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto, parlando con i giornalisti, che ieri ad Ankara non è stato raggiunto alcun accordo sull’esportazione di carichi di grano ucraino attraverso il Mar Nero. Alla Russia viene poi contestato il fatto che il grano che parte dall’Ucraina per il Sud del mondo, se ucraino e cioè prodotto nella larga pianura tra Leopoli e Kharkiv, è stato rubato dall’esercito russo e rivenduto in proprio. “È evidente – sentenzia Shevchuk – che la guerra iniziata dalla Russia contro l’Ucraina, è di natura coloniale. Stanno di nuovo cercando di trasformare l’Ucraina in una colonia, per di più, praticamente nel cuore dell’Europa. Questa guerra coloniale è accompagnata da omicidi, stupri, rapine e, purtroppo, dal fatto che la Russia esporta e vende sul mercato internazionale tutto ciò che può essere depredato in Ucraina”. Il leader spirituale dei greco cattolici ucraini racconta con preoccupazione dei combattimenti intensi che si stanno verificando nelle regioni ucraine di Luhansk e di Donetsk. “Allo stesso tempo, sotto le bombe si trova la maggior parte delle regioni dell’Ucraina dell’est, del sud e del centro. La situazione della nostra popolazione civile nei territori occupati è tragica, e peggiora ogni giorno”. Oggi, formati dallo Spirito Santo, insieme preghiamo il Padre nel nome del nostro Salvatore Gesù, invocando una cosa”, conclude Shevchuk, “la pace per l’Ucraina, la fine della guerra. Preghiamo per l’esercito ucraino. Preghiamo che il Signore fermi la mano assassina dei nostri nemici, perché non solo l’Ucraina ha il diritto di difendersi, ma il nostro nemico ha il diritto di essere fermato affinché non commetta più crimini”.

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