Spiritualità: Roma, oltre 300 i sacerdoti siciliani in pellegrinaggio per vivere insieme la 30ª Giornata sacerdotale regionale mariana

(Foto Cesi)

Sono oltre trecento i sacerdoti siciliani che hanno raggiunto Roma, ieri, in pellegrinaggio, per vivere insieme la 30ª Giornata sacerdotale regionale mariana. Ad accompagnarli i vescovi di Sicilia, in venti in tutto. Saranno oggi in udienza privata con Papa Francesco. Ieri la giornata è stata segnata da due momenti significativi: la celebrazione presieduta dal card. Lazzaro You Heung sik, prefetto della Congregazione per il Clero, al mattino e il confronto tra sacerdoti e vescovi nel pomeriggio. Filo conduttore è stato il tema del pellegrinaggio: “Con Maria per una ‘Chiesa della vicinanza’”.
Per mons. Guglielmo Giombanco, vescovo di Patti e delegato per il clero della Conferenza episcopale siciliana, “ogni vicinanza si nutre di libertà e di semplicità perché non sono le cose grandi che aprono gli orizzonti, ma il modo grande di fare le cose di ogni giorno che aiuta a scorgere la presenza del Signore come buon compagno di cammino che incoraggia e indica la strada”. “Nella nostra Sicilia – ha detto il presule, presentando al cardinale i presbiteri dell’isola – sono tante le figure luminose di presbiteri che hanno seminato nei solchi della storia ottimi semi di bene manifestando la vicinanza del Signore ai fratelli e hanno confermato con la vita che l’ideale alto della chiamata al sacerdozio non si misura con il successo umano, ma con la bellezza di un mondo interiore abitato da Cristo“.
Nel momento di ascolto e di confronto del pomeriggio, i sacerdoti hanno esposto ai loro pastori esperienze e proposte e presentato domande e dubbi. Un momento “fruttuoso”, come lo ha definito mons. Giombanco che ha indicato ai sacerdoti “le quattro vicinanze” – a Dio, al vescovo, ai presbiteri stessi e al popolo – come “non momenti distinti ma esperienze da vivere una accanto all’altra perché insieme si completano e completano l’essere sacerdote“. Ha invitato, dunque, a “seguire la via della vicinanza con tutte le sue sfaccettature” e ha sottolineato l’importanza della paternità sacerdotale, “una paternità con una triplice valenza: generare alla fede, guidare, accompagnare e soffrire con e per chi soffre”.

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