Argentina: mons. Carrara (Caritas), “il divario sociale si è allargato, questo non può continuare ad accadere”

(Foto: Odsa-Uca)

“Ci sono 5.687 villas o quartieri popolari nel nostro Paese. Migliaia di famiglie con accesso molto limitato ai servizi di base. Questo è lo zoccolo duro della povertà. Sono quartieri di lavoratori che hanno desideri: una terra per avere una casa e un lavoro per sostegno alle loro famiglie. Terra, alloggio e lavoro sono i desideri di tutti gli argentini”. Lo ha detto ieri mons. Gustavo Carrara, vice presidente di Caritas Argentina e referente della Pastorale delle “Villas de emergencia”, nel corso della presentazione della Colletta nazionale Caritas dell’’11 e del 12 giugno e del rapporto “Povertà ai raggi X in Argentina, è urgente accorciare le distanze!”, su iniziativa di Caritas Argentina e Osservatorio del debito sociale dell’Università cattolica argentina (Odsa-Uca). “Negli ultimi anni – ha proseguito mons. Carrara – il divario si è allargato ed è aumentato il numero dei poveri e degli indigenti. Questo è il vero divario in Argentina e non può continuare ad accadere. Il nostro Paese non sarà felice se quel divario non verrà colmato”.
In seguito, Agustín Salvia, direttore dell’Odsa-Uca, ha sottolineato: “Una parte importante della società non può realizzare i propri sogni e molti non riescono nemmeno a soddisfare i propri bisogni elementari. Il problema argentino è che questa povertà non è nuova: non siamo riusciti a trovare le coordinate di una politica statale in grado di rispondere alle esigenze lavorative e di sviluppo umano della nostra società. Attualmente, 4 argentini su 10 sono poveri sia di reddito sia di diritti sociali fondamentali come istruzione, salute, alloggio, habitat; tra questi, più gravemente, uno su 10 sperimenta quotidianamente la fame”. In questo senso, il direttore dell’Osservatorio ha evidenziato: “C’è il 60% della popolazione che è stata povera a un certo punto negli ultimi anni, mentre solo un argentino su 3 non conosce la povertà. Dobbiamo dare risposte strutturali, politiche di sviluppo che affrontino i problemi questioni urgenti delle persone, attraverso l’istruzione, la salute, l’occupazione e il lavoro, e anche politiche attive che affrontino la povertà strutturale”.
Per Nicolás Meyer, direttore esecutivo di Caritas Argentina, “la povertà ci fa male, colpisce molti dei nostri fratelli e sorelle ed è tempo non solo di riflettere ma anche di agire per cambiare questa realtà. Il sistema attuale genera povertà ed esclusione, ma allo stesso tempo ci sono molte esperienze di lavoro e di sviluppo. Abbiamo bisogno di crescere in posti di lavoro dignitosi che riducano il divario sociale”.

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