Cinema ed audiovisivi: convegno su storia del cattolicesimo contemporaneo e memoria. Subini, “La censura non ha mai avuto senso, Montini aveva avvisato di questo rischio”

foto SIR/Marco Calvarese

Entrato nel vivo il convegno “La storia del cattolicesimo contemporaneo e le memorie del cinema e dell’audiovisivo”, in corso di svolgimento nel palazzo Antici Mattei di Roma fino a domani, con i due Panel previsti, il primo “Il patrimonio archivistico per lo studio delle politiche mediali del cattolicesimo”, l’altro “Le fonti audiovisive per lo studio del cattolicesimo: case studies e pratiche di ricerca”. “Stiamo scaldando i motori e siamo felici che il mondo cattolico sia al nostro fianco”, le parole di Tomaso Subini, Università degli Studi di Milano, al quale è toccato il compito di mettere insieme i tanti interventi del primo blocco, moderati da Augusto Sainati dell’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, iniziati dal cinema ideale secondo Papa Pio XII, con il racconto di Raffaella Perin, Università Cattolica del Sacro Cuore, e proseguiti parlando della moralità dell’Azione Cattolica con Angelo Desole, Università eCampus, di don Vesuvio e la Napoli degli scugnizzi con Massimiliano Gaudiosi, Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, dell’esortazione apostolica di Pio XII sulla televisione e i cattolici con Federico Ruozzi, Università di Modena e Reggio Emilia, Fondazione per le Scienze Religiose di Bologna.

Entrando più sui territori italiani che rispecchiano la realtà nazionale, si è parlato di Sicilia e della San Paolo Film e Angelicus Film tra competizione e collaborazione con Sabrina Negri, University of Colorado Boulder, e Maurilio Forestieri del Centro Sperimentale di Cinematografia, mentre Steven Stergar dell’Università degli Studi di Udine, ha illustrato documentario e cinema industriale nelle politiche mediali cattoliche, mentre Nicolas Bilchi dell’Università Roma Tre, partendo dal film di Comencini “La bella di Roma” del 1955, ha illustrato il dilemma tra satira e catechesi, prima dell’ultimo intervento di Mirco Melanco del Dams, Università di Padova, che ha ripercorso le tracce fondamentali del cinema veneto, tra satira e cinema dedicato ai Papi. “La censura non ha mai avuto senso, Montini aveva avvisato di questo rischio”, ha dichiarato Subini che ha sottolineato i richiami del pontefice che invitava alla calma durante quella che ha descritto la “stagione di onnipotenza” della chiesa che ha messo in atto politiche ostative nei confronti del cinema nel tentativo di moralizzarlo, mentre prolificava la pornografia ed i processi di sessualizzazione andavano fallendo.

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