Terra Santa: Patton (custode), “un governo va valutato non dai proclami della campagna elettorale ma dai fatti”

(Foto Sir)

“Un governo va valutato non dai proclami della campagna elettorale ma dai fatti”: lo ha detto il custode di Terra Santa, padre Francesco Patton, intervenendo oggi, a Roma, alla 15ª Giornata dedicata ai volontari delle associazioni impegnate in progetti a favore della Terra Santa, promossa dalla Fondazione Terra Santa. “Come sempre facciamo, seguendo le indicazioni della Scrittura, pregheremo per chi governerà indipendentemente dallo schieramento cui appartiene”, ha aggiunto il francescano, che ha posto l’accento anche sulla guerra in Ucraina i cui effetti, ha spiegato, “si fanno sentire anche in Israele dove vivono due nutrite comunità, russofona e ucraina, che ora fanno fatica a ritrovarsi”. “Piccolo ma positivo segno di pace” è invece “l’accordo tra Israele e Libano” sullo sfruttamento del gas al largo delle coste dei due Paesi. Nel suo intervento il custode ha parlato anche della ripresa dei pellegrinaggi. “I mesi di settembre, ottobre e adesso novembre possono essere ritenuti mesi di rilancio dei pellegrinaggi. Tuttavia i numeri sono ancora lontani da quelli immediatamente precedenti alla pandemia. A fine 2022 – ha detto Patton – saremo ai livelli del 2015, che è l’anno più basso nelle statistiche dei pellegrinaggi”. “I pellegrini più numerosi sono quelli statunitensi, con circa 100mila prenotazioni a fine 2022, seguiti dai brasiliani e in terza posizione gli italiani con 20mila prenotazioni entro la fine dell’anno. Più indietro gli spagnoli e i polacchi. Questi ultimi – ha ricordato il custode – sono impegnati nell’accoglienza di circa 3milioni di ucraini fuggiti dalla guerra”. “I pellegrinaggi – ha ribadito padre Patton – sono fondamentali per la piccola comunità cristiana locale che grazie ai pellegrini sente di appartenere alla grande famiglia della Chiesa. Essere minoranza influisce sulla psicologia e sulla vita dei cristiani locali che sono sempre più pochi e schiacciati tra Islam e Ebraismo”. Segnali positivi arrivano anche dal “rientro in Terra Santa dei frati che per la pandemia erano rimasti bloccati all’estero e degli studenti della Custodia. Una presenza importante è anche quella dei volontari delle varie associazioni. I volontari ci aiutano nella missione e danno una mano alle nostre fraternità ora che i santuari sono stati tutti riaperti”.

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