Papa in Bahrein: ai giovani, “i venti di guerra non si placano con il progresso tecnico, siate campioni di fraternità”

(Foto: Vatican Media/SIR)

“Siate campioni di fraternità! Questa è la sfida di oggi per vincere domani, la sfida delle nostre società, sempre più globalizzate e multiculturali”. Questo è il secondo invito (il primo era “la cultura della cura”) che Papa Francesco ha rivolto oggi a circa 800 giovani riuniti nella Scuola del Sacro Cuore durante il viaggio apostolico in Bahrein. “Tutti gli strumenti e la tecnologia che la modernità ci offre non bastano a rendere il mondo pacifico e fraterno – ha osservato il Papa -. I venti di guerra, infatti, non si placano con il progresso tecnico. Constatiamo con tristezza che in molte regioni le tensioni e le minacce aumentano, e a volte divampano nei conflitti. Ma ciò spesso accade perché non si lavora sul cuore, perché si lasciano dilatare le distanze nei riguardi degli altri, e così le differenze etniche, culturali, religiose e di altro genere diventano problemi e paure che isolano anziché opportunità per crescere insieme. E quando sembrano più forti della fraternità che ci lega, si rischia lo scontro”. “Vivere da fratelli e sorelle è la vocazione universale affidata a ogni creatura – ha sottolineato -. Voi giovani – soprattutto voi –, davanti alla tendenza dominante di restare indifferenti e mostrarsi insofferenti agli altri, addirittura di avallare guerre e conflitti, siete chiamati a ‘reagire con un nuovo sogno di fraternità e di amicizia sociale che non si limiti alle parole’ (Fratelli tutti, 6). Le parole non bastano: c’è bisogno di gesti concreti portati avanti nel quotidiano”. Il Papa ha invitato gli studenti a porsi alcune domande: “Io sono aperto agli altri? Sono amico di qualche persona che non rientra nel mio giro di interessi, che ha credo e usanze diversi da me? Cerco l’incontro o resto sulle mie?”.  Ai giovani ha quindi chiesto di essere “seminatori di fraternità” per diventare “raccoglitori di futuro, perché il mondo avrà futuro solo nella fraternità!”. Papa Francesco si è detto anche contento di “aver visto nel Regno del Bahrein un luogo di incontro e di dialogo tra culture e credo diversi”. La Scuola del Sacro Cuore ne è un esempio: “Nella pasta del mondo, siete voi il lievito buono destinato a crescere, a superare tante barriere sociali e culturali e a promuovere germogli di fraternità e di novità. Siete voi giovani che, come inquieti viaggiatori aperti all’inedito, non temete di confrontarvi, di dialogare, di ‘fare rumore’ e di mescolarvi con gli altri, diventando la base di una società amica e solidale. Questo è fondamentale nei contesti complessi e plurali in cui viviamo: far cadere certi steccati per inaugurare un mondo più a misura d’uomo, più fraterno, anche se ciò significa affrontare numerose sfide”.

 

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