Papa in Bahrein: messa al National Stadium, “cosa succede se chi è straniero diventa nostro vicino di casa?”. “La vera sfida è imparare ad amare tutti”

(Foto: Vatican Media/SIR)

“Se si appartiene alla stessa famiglia o alla stessa nazione, se si hanno le stesse idee o gli stessi gusti, se si professa lo stesso credo, è normale cercare di aiutarsi e di volersi bene. Ma che cosa succede se chi è lontano si avvicina a noi, se chi è straniero, diverso o di altro credo diventa nostro vicino di casa?”. È un invito a non confinare l’amore nell’ambito “ristretto” di “chi ci è amico, dei nostri simili” quello lanciato questa mattina da Papa Francesco nell’omelia pronunciata alla Santa Messa celebrata al Bahrain National Stadium, ad Awali. “Proprio questa terra è un’immagine viva di convivialità delle diversità, del nostro mondo sempre più segnato dalla permanente migrazione dei popoli e dal pluralismo di idee, usi e tradizioni. È importante, allora, accogliere questa provocazione di Gesù: ‘se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?’”. “La vera sfida, per essere figli del Padre e costruire un mondo di fratelli, è imparare ad amare tutti, anche il nemico”, ha commentato il Papa. “Ciò, in realtà, significa – ha aggiunto – scegliere di non avere nemici, di non vedere nell’altro un ostacolo da superare, ma un fratello e una sorella da amare. Amare il nemico è portare in terra il riflesso del Cielo, è far discendere sul mondo lo sguardo e il cuore del Padre, che non fa distinzioni, non discrimina, ma ‘fa sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti’”.

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