Germania: nuova legge regola il lavoro dei dipendenti della Chiesa cattolica tedesca e della Caritas. La vita privata non è soggetta a valutazione del datore di lavoro

I vescovi cattolici in Germania hanno concordato la nuova legge sul lavoro che si applicherà ai circa 800mila dipendenti della Chiesa cattolica e della Caritas: innovazione importante nel “Regolamento di base del servizio ecclesiastico” è che la vita privata dei dipendenti non dovrebbe più dar luogo a licenziamenti. “L’area centrale della vita privata non è soggetta ad alcuna valutazione legale e il datore di lavoro non può accedervi”, ha affermato oggi la Conferenza episcopale tedesca a Bonn, perché “questa zona legalmente intoccabile comprende in particolare la vita di relazione e la sfera privata”. Le Chiese in Germania hanno un proprio diritto del lavoro. Questo diritto all’autodeterminazione è sancito dalla Legge fondamentale tedesca. La Chiesa cattolica è uno dei maggiori datori di lavoro a livello federale: i dipendenti sono distribuiti in tutti gli ambiti, dalle parrocchie, alle scuole, agli ospedali ai centri di assistenza sociale e caritatevole. Nella nuova legge la diversità nelle istituzioni ecclesiastiche è esplicitamente riconosciuta come un arricchimento: tutti, indipendentemente dalle loro mansioni specifiche, dalla loro origine, dalla loro religione, dalla loro età, dalla loro disabilità, dal loro genere, dalla loro identità sessuale e dal loro stile di vita, possono essere rappresentanti dell’amore incondizionato di Dio e quindi di una Chiesa che serve le persone, “a patto che abbiano un atteggiamento di fondo positivo e un’apertura al messaggio evangelico, rispettino il carattere cristiano dell’istituzione e contribuiscano a realizzarlo nel proprio ambito di responsabilità”.
Tutti i dipendenti sono tenuti a identificarsi con gli obiettivi e i valori dell’istituzione cattolica. Salvo casi eccezionali, l’abiura della Chiesa cattolica rimane un ostacolo all’assunzione o motivo di licenziamento, come già era sancito nella precedente legge: anche un’attività contro la Chiesa è ostacolo alle assunzioni o causa di licenziamento.

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