Crisi energetica: dalla Commissione Ue un meccanismo di correzione del mercato del gas per proteggere famiglie e imprese

Un meccanismo di correzione del mercato per proteggere le imprese e le famiglie dell’Ue da picchi nel prezzo del gas è quello che ha proposto oggi la Commissione europea per rispondere alla crisi energetica. Lo scopo, spiega una nota dell’esecutivo, è “ridurre la volatilità sui mercati del gas europei salvaguardando la sicurezza dell’approvvigionamento”. Dopo l’esperienza negativa di agosto, quando l’impennata dei prezzi del gas ha avuto pesanti ricadute sui prezzi dell’elettricità e sull’inflazione, la Commissione cerca di impedire che si ripetano simili shock con questo “strumento temporaneo e ben mirato” che pone un prezzo massimo di sicurezza di 275 euro sul mercato Ttf (Title Transfer Facility) del mese precedente. Il meccanismo si attiva quando contemporaneamente si è superato il tetto di 275 euro per due settimane e quando i prezzi Ttf sono superiori di 58 euro rispetto al prezzo di riferimento del gas naturale liquefatto per 10 giorni di scambi consecutivi nell’arco di due settimane. A quel punto l’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer) pubblica un avviso di correzione del mercato nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea e il giorno successivo entra in vigore il meccanismo di correzione del prezzo. Il meccanismo potrà essere attivato dal 1° gennaio 2023.

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