Teologia e scienze religiose: Assisi, inaugurato anno accademico Ita e Issra. Mons. Boccardo (Ceu), “siano luoghi di autentica sapienza cristiana”

(foto Conferenza episcopale umbra)

“Vi affido oggi la missio canonica per la responsabilità formativa di tanti giovani che accompagnate nel cammino, ‘prestando servizio volentieri, come chi serve il Signore e non gli uomini’ (Ef 6, 7). Possa il Sacrificio di Cristo a cui partecipiamo, come prima e principale ‘parola’ d’apertura dell’anno accademico, ispirare, sostenere, orientare i compiti che vi attendono e gli impegni che vi assumete. A questa ‘parola’ ciascuno di voi possa corrispondere giorno dopo giorno con generoso impegno! Nella fedele adesione ad essa sta il segreto di un anno gioioso e fecondo”. Sono queste le parole di mons. Renato Boccardo, vescovo di Spoleto-Norcia, presidente della Conferenza episcopale umbra (Ceu), in occasione dell’inaugurazione degli Istituti di cui è moderatore, Istituti teologico (Ita) e superiore di scienze religiose (Issra) di Assisi, diretti rispettivamente da padre Giulio Michelini, ofm, e suor Roberta Vinerba.

(foto Conferenza episcopale umbra)

“Volgendo lo sguardo a voi, cari studenti, penso con riconoscenza: ‘questa è la generazione che cerca il tuo volto, Signore’ (cf Sal 24, 6). Che cos’è, infatti, lo studio della teologia, se non un peculiare modo di cercare il volto di Dio? E così pure l’impegno nelle altre scienze, che cos’altro è se non l’approccio alla realtà dell’uomo, della Chiesa, della storia, in cui Dio rivela se stesso ed il suo imperscrutabile mistero di salvezza?”. Il presidente della Ceu ha ricordato il Cammino sinodale delle Chiese in Italia, che sollecita docenti e studenti ad interpretare i segni dei tempi in relazione a Cristo, mettendosi al servizio dell’unità della Chiesa, “È pertanto necessario che i nostri Istituti siano anzitutto luoghi di autentica sapienza cristiana, in cui ciascuno si impegna in prima persona ad operare una sintesi coerente tra la fede e la vita, tra i contenuti studiati e la condotta pratica”. Al termine della messa la prolusione di mons. Erio Castellucci, vescovo di Modena-Nonantola e Carpi, oltre che vice presidente della Cei, che è ha posto l’accento su “I cantieri di Betania”, tema del secondo anno del Cammino sinodale elle Chiese in Italia. “Nella prima fase del cammino sinodale è emerso come l’esperienza cristiana debba sempre più essere domestica e meno da uffici ecclesiastici. È necessario che i volti siano centrali e non tanto le parole. C’è urgenza di riagganciare il servizio all’ascolto della Parola. Ed ecco allora il ruolo degli Istituti Teologici e Superiori di Scienze Religiose: alimentare tutti gli operatori pastorali ripartendo dalla sorgente che è la Parola di Dio, filtrata dalla tradizione viva della Chiesa”. Ha dichiarato mons. Castellucci che ha concluso: “A breve chiederemo la disponibilità ai teologi per costituire un comitato nazionale che lavori già da questa seconda fase di discernimento e che poi dovrà fare opera di lettura sapienziale di tutto ciò che emergerà. Per fare questo ci vogliono gli strumenti spirituali e non quelli sociologici che solo chi si dedica allo studio della teologia può fornire”.

(foto Conferenza episcopale umbra)

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